mercoledì 18 marzo 2020

Amabili resti / Alice Sebold

Amabili resti / Alice Sebold; trad. dall'inglese di Chiara Belliti. Roma: Edizioni e/o, 2002.

Mi sono finalmente decisa a leggere il best seller di Alice Sebold, Amabili resti, da cui è stato tratto anche un film per la regia di Peter Jackson. La storia è presto detta: Susie Salmon è una normalissima ragazzina di 13 anni che vive con la famiglia composta da madre, padre, sorella e fratellino, va a scuola come tutti e da poco si è scoperta innamorata di un compagno di classe, Ray Singh. Un giorno tornando verso casa lo strano vicino di casa, il signor Harvey stuzzica la sua curiosità parlandole di una stanza sotterranea da lui stesso realizzata. Purtroppo si tratterà di un tranello di cui il signor Harvey, che poi si scoprirà essere un pedofilo e un serial killer, approfitterà per stuprare Susie, ammazzarla e farla a pezzi, per poi buttare il suo corpo in una discarica non lontana. Ma questa è solo la premessa del libro, che è narrato in prima persona dalla stessa Susie la quale dunque ci racconta i dettagli della sua morte e poi, dal posto nel quale si trova, un paradiso dove fa nuove amicizie e vecchi incontri, osserva e racconta quanto accade sulla terra.

Le vite di tutti sono sconvolte da questo evento, innanzitutto quelle dei componenti della famiglia di Susie: il padre Jack intuisce - pur in assenza di qualunque prova - che il responsabile è il signor Harvey e sviluppa quella che agli altri appare come una vera e propria ossessione, la madre si fa sempre più assente e distaccata, si direbbe quasi impermeabile al dolore, fino a scegliere di allontanarsi emotivamente e poi anche fisicamente dalla sua famiglia, la sorella Lindsey che ha sempre avuto una specie di competizione con Susie deve superare il risentimento e imboccare decisa la strada che la porterà a diventare adulta e autonoma, il fratellino Buckley dovrà dare un senso a questo terremoto emotivo e sopravvivere ai disequilibri familiari.

Ma oltre alla famiglia, anche Ray Singh - tra l'altro inizialmente sospettato - dovrà fare i conti con la morte di Susie e questo lo avvicinerà a Ruth, una ragazza che - pur non essendo particolarmente amica di Susie in vita - viene sfiorata dal suo fantasma nel momento in cui Susie lascia la terra e acquisisce perciò una sensibilità particolare e la capacità di fare da tramite tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Al centro del racconto ci sono l'elaborazione del lutto e la fatica del distacco, non solo da parte dei vivi nei confronti di chi non c'è più, ma anche da parte di chi non è più su questa terra e non può più agire su quanto qui avviene.

Il tono del romanzo della Sebold - pur raccontando vicende e situazioni emotivamente forti - riesce a essere sempre amorevole e la scrittura scorre lungo le pagine posandosi sui personaggi come una carezza quasi a perdonare gli errori e le scelte sbagliate in un atteggiamento compassionevole che lambisce persino l'omicida.

Nel frattempo - mentre Susie è ormai cristallizzata in un eterno presente - i ragazzi sulla terra crescono, gli adulti invecchiano, alcune persone muoiono, e intanto si costruiscono nuovi equilibri e la vita va avanti, senza dimenticare nulla, ma facendo tesoro del dolore, non lasciando però che esso prenda il sopravvento e impedisca nuova felicità.

A Marta: non lascerò che il dolore prenda il sopravvento. Perché è questo che mi hai insegnato.

Voto: 3,5/5

4 commenti:

  1. Ho visto prima il film e poi ho letto il libro, mi sono piaciuti entrambi.
    Il film però un po' di più... li mi sono innamorato di Saoirse ;) <3

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    1. Ciao Kris! Tu pensa che io il film non l'ho visto, e a questo punto direi che devo assolutamente vederlo, anche per Saoirse ;-) Spero che tu stia bene e che te la stia cavando in questo periodo difficile! Io come vedi cerco di non smettere di scrivere!

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    2. Io per il momento sto bene, anche se ormai convivo con la paura dato che lavoro al pubblico... non è una bella sensazione. Il problema è che quando sono giù di morale (come adesso) non riesco a fare niente, è più forte di me. Infatti il mio blog per ora è in standby: spero prima o poi di trovare la voglia di scrivere qualcosa. Non è semplice (per me). Grazie per il pensiero :)

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    3. Caro Kris, capisco perfettamente come ti senti. Pensa che io da quando è iniziata questa situazione non sono riuscita a vedere nemmeno un film o la puntata di una serie tv e non sto nemmeno leggendo tanto. La paura e la tensione paralizzano. Ti faccio un grosso in bocca al lupo! Un abbraccio

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