Siamo alla fine degli anni Cinquanta. Rachel (Virginie Efira) è una giovane segretaria che vive in una casa di campagna a Châteauroux insieme alla madre e alla sorella. Un giorno, nella mensa che frequenta tutti i giorni, conosce Philippe (Niels Schneider), un giovanotto di ottima famiglia, colto e seducente, di cui si innamora.
Grazie a Philippe, Rachel comincia ad aprirsi al mondo esterno e ad acquisire un nuovo punto di vista sulla vita, però al contempo resta intrappolata nel gioco manipolatorio di Philippe che appare e scompare senza spiegazioni, e dopo averla messa incinta non manifesta alcuna intenzione di sposarla né di riconoscere sua figlia Chantal.
Rachel cresce Chantal da sola, mentre Philippe ricompare di tanto in tanto nella sua esistenza senza mai assumersi alcuna responsabilità bensì continuando ad avviluppare Rachel nelle sue trame da narcisista patologico. Quando Chantal arriva a 16 anni, Rachel rompe i rapporti con il padre di sua figlia, ma a questa rottura insperabilmente Philippe reagisce decidendo di riconoscere la figlia, e anzi comincia a essere sempre più presente nella sua vita, mettendo in atto con Chantal le stesse strategie manipolatorie già applicate con Rachel e contribuendo ad allontanare le due donne. La verità sconvolgente verrà fuori nella sua interezza e tragicità più avanti nella vita, quando Chantal sarà già adulta, e anche lei moglie e madre.
La storia viene raccontata dalla stessa Chantal adulta, che attraverso questa ricostruzione è come se volesse andare alle origini della propria esistenza, comprendere sé stessa e sua madre, anche per recuperare il rapporto con quest'ultima.
Tratto dal romanzo omonimo di Christine Angot, il film di Catherine Corsini si regge innanzitutto sulla magnifica interpretazione di Virginie Efira, che riesce a veicolare del suo personaggio la straordinaria forza e determinazione, ma anche la fragilità che la fa diventare la vittima ideale di un narcisista, in secondo luogo sulla forza di una storia dentro la quale trovano posto molti temi, il conflitto di classe, le relazioni di codipendenza, le dinamiche genitori-figli, i rapporti di forza tra uomini e donne.
Si esce dalla visione emotivamente piuttosto stravolti e ancora più consapevoli - se necessario - della facilità con cui chiunque di noi può ritrovarsi dentro relazioni tossiche con conseguenze più o meno devastanti per sé stessi e per le altre persone coinvolte.
Voto: 3,5/5
sabato 14 marzo 2020
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