
Ma visto che son giunta fin qui mi sembra un peccato non approfittare del weekend per scoprire questa città di frontiera.
Le previsioni del tempo sono orribili. Sembrerebbe che sabato ci attenda una giornata di temporale e pioggia, con un leggero miglioramento per domenica. Ma io e C. siamo disposte ad affrontare il rischio.

La sera del venerdì optiamo per una soluzione classica: andiamo da Pepi buffet, una formula molto diffusa a Trieste, in pratica semplici trattorie dove normalmente il piatto principale consiste in un assaggio di carne di maiale in tagli e cotture differenti, accompagnato da patate in tecia e crauti. Praticamente una cena austroungarica che ci lascia molto soddisfatte. Prima di cena ero anche riuscita a fare un salto in un altro posto storico di Trieste, il Caffè San Marco, con la sua atmosfera d'antan e la libreria all'interno.

Il giorno dopo siamo pronte al diluvio universale e a girare con gli ombrelli portati da casa. Ma - anche se il cielo è coperto - azzardiamo l'uscita senza ombrelli e la nostra scommessa si conferma giusta, perché di lì a poco il cielo si fa azzurro ed esce un sole caldissimo. Dopo una passeggiata lungo il canal grande, ci dirigiamo verso la cattedrale di San Giusto e il castello e ci arriviamo attraverso la scala dei giganti. Il posto è molto bello, anche perché tra i due monumenti ci sono anche i resti del foro romano.


Per pranzo torniamo in zona piazza della Borsa e mangiamo un pasto sanissimo e buonissimo da Genuino. Satolle, facciamo una lunghissima passeggiata sul lungomare passando accanto al Salone degli Incanti e arrivando fino ai bagni Ausonia e ai bagni della Lanterna (o Pedocin), dove un muro alto tre metri divide l'area delle donne da quella degli uomini. Bagni di inizio Novecento bellissimi da vedere, dove entriamo a riposare un po' mentre c'è chi prende il sole e chi fa persino il bagno.


La domenica scegliamo la gita fuoriporta. Con la macchina andiamo in Valrosandra dove scorre il fiume Timavo e dove facciamo una piccola passeggiata nel bosco. Poi andiamo a pranzo a Muggia, un bellissimo paesino in stile veneziano con la cattedrale con la facciata stondata e le case colorate, che sta esattamente dall'altra parte del golfo di Trieste (dove ero già stata tempo fa di ritorno da una vacanza in bicicletta). Qui mangiamo una delle migliori grigliate di pesce della nostra vita (forse la migliore!) all'Ittiturismo La Terrazza, gestita dalla cooperativa locale dei pescatori.
Purtroppo è già ora di tornare a casa. Partiamo però soddisfattissime e con un'idea luminosa (per fortuna!) di questa parte dell'Italia.
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