I piccoli ruscelli / Rabaté. Roma: Lizard Edizioni, 2008.
Non conoscevo minimamente il fumettista francese Pascal Rabaté; poi, leggendo una lista di suggerimenti di lettura di graphic novel, ho trovato questo titolo, I piccoli ruscelli, e mi sono incuriosita.
A lettura terminata, ho scoperto che lo stesso Rabaté ha sceneggiato e diretto un film tratto dal suo albo, che a questo punto mi è anche venuta voglia di vedere.
È la storia di Emile, un settantenne vedovo, che fa la classica vita di un settantenne vedovo: va a pesca con l’amico Edmond, si incontra al bar con gli amici, guarda i quiz a premi in televisione, ogni tanto sta con suo figlio e la sua famiglia. Un giorno però scopre che Edmond ha un segreto: dipinge nudi e, tramite un’agenzia, va a degli appuntamenti con delle donne.
Quando Edmond muore, Emile comincia ad avere degli strani impulsi e ne resta scombussolato. Inizia una profonda riflessione sulla propria vita e sull’insensatezza di una sopravvivenza fatta di negazioni, al punto di decidere di farla finita. Una serie di coincidenze lo porteranno però prima ad incontrare una comunità di hippie e poi a conoscere Lyse, facendogli rimettere in discussione il convincimento che a settantanni la vita non abbia più niente da regalarci.
I piccoli ruscelli è un graphic novel coraggioso, che affronta il tema della vecchiaia facendo piazza pulita dei luoghi comuni e soprattutto mettendo in discussione il nostro perbenismo che vede gli anziani ormai tagliati fuori dalla sfera degli impulsi sessuali e del desiderio di sperimentare, come se tutti noi – arrivati a una certa età – fossimo destinati a un modello di vita che si ripete stancamente.
Com’è tipico del fumetto francese, il tono di Rabaté è ironico e giocoso, in maniera leggera e mai volgare, che a volte vira verso la goliardia e altre volte verso la malinconia.
Il fatto che la morte allunghi la sua ombra sui passi di Emile e dei suoi coetanei è un dato di fatto e compare a più riprese anche nell’albo, ma la vita con le sue mille sorprese si affaccia prepotente sempre, fino all’ultimo respiro, anche quando le convenzioni sociali sembrano imporre una specie di declino programmato. Questo è il messaggio di speranza che Rabaté ci trasmette in ogni pagina di questo fumetto, del quale ho apprezzato anche il tratto grafico e ho goduto delle belle tavole a colori nel grande formato proposto da Lizard edizioni.
Voto: 3,5/5
mercoledì 9 novembre 2016
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