venerdì 12 luglio 2019

Anna Calvi. Social Park, 3 luglio 2019

Ormai sono diventata praticamente un'habitué dei concerti di Anna Calvi. In questo caso specifico la vado ad ascoltare per la seconda volta dal vivo nell'ambito del medesimo tour, quello che da più di un anno sta portando la cantautrice in giro per l'Europa e per il mondo per presentare il suo lavoro Hunter.

Poiché la Calvi è una delle artiste che io considero a maggior valore aggiunto nell'esecuzione live, non mi lascio sfuggire l'opportunità di assistere a un suo nuovo concerto e mi dico che la musicista sarà definitivamente promossa se sarà in grado di stupirmi a così breve distanza di tempo!

La location questa volta è uno dei luoghi dell'estate romana, una novità del 2019, il Social Park, nella zona di Tor di Quinto, che sulla carta promette molto, anche se alla prova dei fatti dimostra non poche carenze: oltre al fatto che il posto si trova in una zona non facilmente raggiungibile - si tratta di un circolo sportivo riadattato per i mesi estivi - l'organizzazione non sembra perfettamente rodata e mentre su FB promettono un'area food & beverage di fatto c'è solo un bar sfigatissimo che vende focaccia con prosciutto cotto. Inoltre, pur essendo prassi normale che i concerti non inizino mai all'orario annunciato, in questo caso la comunicazione lascia molto a desiderare perché solo negli ultimissimi giorni viene comunicato che ci sarà un opening degli RBSN e che la Calvi salirà sul palco alle 23, cosa che suscita le reazioni velenose di molti.

Quindi, a stomaco vuoto, mi posiziono sotto il palco, quasi in prima fila, come al mio solito, per poter fotografare. Alle 22.15 puntualissimi salgono sul palco per l'opening gli RBSN, il cui nome e la cui anima è Alessandro Rebesani, un giovane musicista e cantautore romano con una formazione e un'apertura alla musica internazionale, la cui ispirazione è un originale mix di folk e jazz. Rebesani, che è voce e chitarra del gruppo, è accompagnato sul palco da tre ottimi musicisti: Elia De Benedictis alla batteria, Piero Conte alla chitarra e Benjamin Ventura alle tastiere.

Nel pubblico ci sono loro amici, sostenitori e fans, mentre il resto degli spettatori all'inizio sembra più che altro impaziente di ascoltare Anna Calvi. Gli RBSN si conquistano però a poco a poco l'attenzione e l'interesse del pubblico con una musica allo stesso sofisticata e orecchiabile, molto ben cantata e arrangiata. Personalmente ne sono abbastanza colpita e sono già intenzionata a comprare i loro EP appena tornata a casa. Credo che questi ragazzi faranno strada.

Al termine dell'opening, il tempo di un cambio di palco ed ecco alle 23 in punto entrare i due musicisti Molly Harpaz e Daniel Maiden-Wood, che accompagnano ormai Anna da molti anni e che si confermano una certezza assoluta. Mentre i due cominciano a suonare, dall'oscurità del retropalco arriva Anna Calvi, con pantaloni neri e maglia bordeaux dalla foggia elegantissima e rossetto super rosso come è nel suo stile.

Mentre nel concerto di novembre l'atmosfera si era surriscaldata nel giro di pochi minuti con un'Anna Calvi dirompente, in questo caso la cantautrice inglese sceglie un tono più sommesso e intimo, e sembra puntare più che alla potenza e all'energia all'accuratezza dell'esecuzione musicale, lasciando spazio - ancor più che in altre circostanze - agli assoli di chitarra.

In realtà - com'è tipico di Anna Calvi - il ritmo e l'intensità della performance crescono nel corso del concerto e così, mentre si passa attraverso successi vecchi e nuovi - Susanne and I, Swimming pool, As a man, Hunter, Wish, Indies or Paradise, I'll be your man, Desire, Don't beat the girl out of my boy -, la voce si fa più potente e il rapporto con l'amata chitarra sempre più fisico e quasi orgasmico, fino a quando - sulla cover finale di Ghost rider dei Suicide - Anna fa un assolo di chitarra in ginocchio sul palco e alla fine della canzone lancia la chitarra lontano da lei, quasi per liberarsi di questo oggetto di amore/odio.

Poi - svestiti i panni diabolici della performer - ci ringrazia con la sua voce quasi timida e scompare dietro le quinte, senza più ricomparire nonostante il pubblico la richiami a gran voce. Ma in fondo il climax del bis lo abbiamo in qualche modo vissuto già alla fine del concerto, quindi anche questa volta possiamo dirci pienamente soddisfatti.

E - nonostante la scomodità della location e forse una sensazione complessiva meno forte rispetto all'ultimo live - ne è valsa interamente la pena. Vedere e sentire Anna Calvi dal vivo è un'esperienza che non è mai ridondante.

Voto: 3,5/5

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