Quello di Guzzanti e Tirabassi è uno spettacolo in cui si svela la finzione teatrale, facendo finta di superarla, nella consapevolezza - esplicitata - che qualunque cosa accada su un palco è una recita.
Il tutto presentato con un titolo, Le verdi colline dell'Africa, che subito ci viene detto non essere l'oggetto dello spettacolo, mentre invece la Guzzanti dichiara di ispirarsi a un testo classico del teatro, che è Insulti al pubblico di Peter Handke. E del resto tutto comincia prima che il sipario si apra, con i due attori che chiacchierano (sonorizzati) dietro le quinte, sostanzialmente parlando male del pubblico.
Detto così, potrebbe essere un esperimento interessante, e il tutto potrebbe prestarsi a una lettura raffinata e sottile.
Peccato che poi il risultato sia tutto fuorché raffinato e sottile. È chiaro che si tratta di una scelta. Però personalmente mi sento autorizzata a dire che in definitiva lo spettacolo non solo non ci dice nulla di nuovo, persino nelle sue divagazioni oltre che nel suo concetto essenziale, ma anche quello che di vecchio ha da dire lo dice secondo me in maniera sciatta e poco interessante.
Ogni tanto si ride, ma le finte reazioni e voci del pubblico producono forme di straniamento (probabilmente volute) e l'interazione tra Guzzanti e Tirabassi sul palco appare faticosa e poco credibile.
Il mio giudizio finale non è dunque positivo, ma come sapete tendo a mantenermi cauta, perché non sono una professionista di nulla e quindi mantengo sempre il dubbio che mi sia sfuggito qualcosa.
Voto: 2/5
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