La saga dei Cazalet. Gli anni della leggerezza / Elizabeth Jane Howard; trad. di Manuela Francescon. Roma: Fazi editore, 2015.
Chi legge un po' questo mio blog sa che le saghe familiari sono uno dei generi letterari che prediligo e che mi piace particolarmente leggere. Per questo era già da un po' che avevo adocchiato i cinque volumi della saga dei Cazalet di Elizabeth Jane Howard.
All'avvicinarsi delle vacanze estive ho pensato che quello sarebbe stato il momento perfetto per affrontare senza eccessive interruzioni il primo volume della serie, Gli anni della leggerezza (la recensione arriva però solo ora, alla fine di questo anno funesto).
Ho così fatto la conoscenza con i Cazalet, ossia il generale e la duchessa che vivono nella casa di Home Place, nonché con Hugh, Edward, Rupert e le rispettive mogli (Sybil, Villy e Zoe) e Rachel, la figlia non sposata che abita con i genitori e che è innamorata, ricambiata, di una donna, Sid, poi i numerosi nipoti, figli delle tre coppie prima citate. Intorno a questi personaggi ne ruotano parecchi altri, in primis le figure che compongono la servitù delle famiglie: cuoche, domestiche, giardinieri e baby sitter.
Questo primo volume si articola in due parti, una ambientata nel 1937 e la seconda nel 1939 quando nell'aria già si agitano i venti della guerra, anche se tutti sono ancora convinti che il conflitto possa essere evitato.
In questo tempo sospeso e tutto sommato ancora tranquillo si svolgono le vite di tutti questi personaggi e cominciano a delinearsi i caratteri e i tratti di ognuno e le relative dinamiche reciproche. La Howard, con la sua scrittura sapiente e attenta, rivela a poco a poco tutto quello che si nasconde dietro l'apparenza perfetta di una famiglia dell'alta borghesia inglese (i Cazalet hanno un'azienda di legname che importano da molte parti del mondo): amori, tradimenti, antipatie, risentimenti, preoccupazioni, errate convinzioni ecc. Di fatto tutto quello che caratterizza qualunque consesso familiare, solo che in questo caso avviene all'interno di una famiglia la cui quotidianità è scandita da weekend nella casa di campagna, partite di squash, thè del pomeriggio, ricevimenti e altre occasioni mondane.
Il ritratto dei personaggi che viene tratteggiato dalla Howard è vivido e ognuno di loro si caratterizza in maniera molto precisa, per certi versi fin troppo, così come anche i cambiamenti che intervengono nei loro comportamenti (come ad esempio nel caso di Zoe) risultano molto netti al punto da risultare poco credibili.
Come è inevitabile che sia nelle saghe familiari, anche in questo caso il lettore finirà per affezionarsi ai personaggi e per sviluppare le sue personali forme di simpatia e antipatia verso ognuno di loro.
A me personalmente hanno divertito soprattutto le figure dei nipoti, dai più grandi ai piccoli, secondo me i personaggi forse più complessi e meno prevedibili, nonché quelli più divertenti.
Non posso dire che la scrittura della Howard mi abbia conquistata e, pur avendo letto gradevolmente questa storia, non ne sono stata totalmente catturata al punto da desiderare ardentemente di leggere la puntata successiva appena chiusa l'ultima pagina.
Diciamo che è come se la storia dei Cazalet in questo momento della mia vita non avesse niente di particolare da dirmi e dunque la lettura de Gli anni della leggerezza è stata una lettura piacevole, ma non molto di più.
Magari più avanti chissà!
Voto: 3/5
lunedì 28 dicembre 2020
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