lunedì 7 ottobre 2019

Sud Italia coast to coast. Dalla Puglia al Cilento e ritorno (I parte)

Polignano a Mare, le falesie
Dopo le puntate primaverili alle Canarie e a Londra, e poi il viaggio in bicicletta in terra di Francia, avevo già pensato - per vari motivi, anche contingenti - di restare per le ferie agostane nella nostra bellissima Italia. E così - anche approfittando della mia presenza nel paesello - si decide di partire dalla Puglia in macchina e attraversare trasversalmente la penisola.

I tappa: Puglia, Polignano a Mare e Conversano


Tutto comincia con il noleggio dell'auto all'aeroporto di Bari presso l'agenzia Goldcar (che cercherò di evitare come la peste in futuro), dove oltre a esserci un delirio di gente con conseguente lunghissima attesa per il ritiro, il simpatico giovanotto coi capelli ricci, quando gli dico che non intendo sottoscrivere l'assicurazione kasko, comincia a farmi un terrorismo psicologico inaudito arrivando a dirmi che "Chi di speranza vive, disperato muore". Cosicché quand'è il momento di fare il check out della Citroen C3 che ci è stata assegnata passiamo un'altra buona mezz'ora insieme al ragazzo che se ne occupa per segnare tutti i danni che la macchina già ha (e che - per fortuna in questi casi - sono davvero tanti).

Polignano a Mare, centro storico
Nella breve permanenza pugliese riusciamo a fare poche cose, ma belle: innanzitutto un giro pomeridiano a Polignano a Mare, paese bianchissimo che si erge su alte falesie, un tempo un gioiellino conosciuto solo dai pugliesi della zona, ora località turistica rinomatissima anche al di là dei confini nazionali, cosicché in estate (e non solo) il paese è divenuto impraticabile. Vero è che per chi viene per la prima volta in zona un giro alle terrazze di Polignano è d'obbligo e il colpo d'occhio sulle falesie con le case a picco sul mare resta imperdibile. Dopo un gelato dal mitico Bar Turismo che ha ancora l'aspetto che aveva negli anni Settanta ma fa un gelato eccellente, man mano che il pomeriggio volge verso la sera l'affollamento si fa eccessivo e ci spostiamo verso Conversano. È sempre bello per me andare in giro per il mio paese con qualcuno che non lo conosce, perché tutto quanto per me è scontato perché fa parte del mio orizzonte fin da quando sono nata appare sotto una luce nuova negli occhi di chi guarda e questo permette anche a me di apprezzare maggiormente ciò che conosco.

Ancora Polignano a Mare vista da una delle terrazze
La sera andiamo a cena con degli amici, M. e F., che hanno prenotato da Osteria Botteghe Antiche, nella piazza principale del centro storico di Putignano. La cena è ottima e permette ai più avvezzi e ai meno avvezzi alla cucina pugliese di fare un vero e proprio tour gastronomico nelle delizie della terra di Bari.

L'ultimo appuntamento di rito prima di lasciare la Puglia è la colazione con l'espressino (una specie di minicappuccino), che nel periodo estivo io prendo nella variante fredda, in particolare quella fatta con caffè caldo e crema di latte fredda: una squisitezza!

II tappa: Basilicata

Matera

Matera vista dalle chiese rupestri
Dalla Puglia, attraverso il territorio della Murgia, arriviamo a Matera, dove ci installiamo nel nostro monolocale in via Gattini, poco fuori dal centro storico, una collocazione strategica per visitare la città. Io a Matera ci ero già stata, ma non ero riuscita a vedere tutto quello che avrei voluto. Per S. è la prima volta e forse l'anno in cui Matera è capitale europea della cultura non è proprio l'anno giusto per visitarla, però cerchiamo di sfruttare la nostra visita al massimo grado. Appena arrivate andiamo a vedere un paio di chiese rupestri, tra cui quella molto bella (soprattutto per il contesto) della Madonna delle Vergini, dove dobbiamo dribblare un tizio che si propone di farci da guida ma che evidentemente non lo è.

Matera, Sasso Barisano
Dopo un pranzo a base di focaccia, andiamo a piazza Vittorio Veneto dove ci iscriviamo alla visita delle 15,30 con InfoMatera. Partiamo da questa zona (il piano) per entrare prima nella zona del Sasso Barisano, poi nella Civita, dove si trova la cattedrale, fino ad arrivare al Sasso Caveoso. Il cielo è carico di nubi minacciose, ma riusciamo a completare la nostra visita fino alla casa grotta dove ci viene raccontato come si viveva nelle grotte materane fino agli anni Cinquanta. Mentre siamo nella casa grotta viene giù il diluvio e dopo aver tergiversato un po' affrontiamo la pioggia per giungere al negozio dove la visita termina con la degustazione dei prodotti tipici. Nel frattempo la città si è svuotata di turisti grassi e bambini piangenti, e noi possiamo goderci una bella passeggiata tra i sassi apprezzando la città in tutta la sua ipnotizzante bellezza. Causa pioggia spostiamo all'indomani la visita alla Cripta del peccato originale che abbiamo prenotato, e invece ci dirigiamo in macchina al parco della Murgia materana, e facciamo una splendida passeggiata dallo Jazzo Gattini, sede del parco, fino al belvedere di Murgia Timone, dove possiamo assistere a uno spettacolare tramonto sulla città, vista dal sasso caveoso, e sulla lama sottostante.

Matera vista dal Belvedere di Murgia Timone

Per cena andiamo al bistrot Giù a Sud, un ristorantino piccolo e grazioso dove mangiamo tra le altre cose un'ottima "cialledda" calda, i nostri amatissimi peperoni cruschi, le orecchiette con la salsiccia e delle bombette al sugo. Tutto ottimo!

L'indomani ci aspetta la visita alla bellissima Cripta del peccato originale, un'altra chiesa rupestre di epoca tardomedievale che si trova a qualche chilometro da Matera. Decidiamo di portarci dietro le valigie e proseguire direttamente verso la nostra prossima destinazione, anche perché il centro storico della città è off limits a causa delle riprese del film 007 e della presenza di Daniel Craig.

Matera al tramonto dopo il temporale
La visita alla Cripta è molto suggestiva e consente di apprezzare appieno il ciclo di affreschi che ricopre quasi interamente le sue pareti (la creazione, la nascita dell'uomo, il peccato originale, le tre nicchie con i santi Pietro, Giovanni e Andrea, la Madonna e due sante e i tre Arcangeli) e che testimonia un livello di competenza grafica già piuttosto elevata, se si pensa che siamo in epoca pre-giottesca.

A questo link un po' di foto in più della gita a Matera.

Dolomiti lucane

Lago di San Giuliano
Nel dirigerci verso le piccole Dolomiti lucane facciamo una breve sosta a cavallo del pranzo presso la Riserva di San Giuliano, un'area verde protetta che si è sviluppata intorno all'omonimo lago artificiale. Qui visitiamo il piccolo museo naturalistico, prendiamo in mano un serpente albino e dei gechi, e poi passeggiamo lungo il lago e facciamo anche una piccola prova di tiro con l'arco.

Nel pomeriggio siamo a Pietrapertosa, nel nostro b&b La pietra verde, con la roccia delle dolomiti che sbuca in salotto com'è tipico delle case di questa zona costruite lungo le pareti scoscese e irregolari della montagna.

Pietrapertosa, la vista dal nostro b&b
Il pomeriggio facciamo una bella passeggiata a piedi fino al castello (perfettamente mimetizzato nella roccia) da dove si gode una vista molto bella e si vede in lontananza il paese di Castelmezzano, addossato alla parete dell'altra montagna. Tra le due montagne sono tirati i fili di acciaio dove è possibile fare il volo dell'angelo, cosa che però noi non abbiamo neanche preso in considerazione, mentre invece i turisti che si vedono qui per il 90% ci sono arrivati apposta per questo motivo. La sera ceniamo in totale solitudine al piccolo ristoro Le rocce, cucina semplice e casalinga senza pretese.

Pietrapertosa al tramonto
Il giorno dopo visitiamo le altre due attrazioni del paese, il convento di San Francesco e la chiesa madre e soprattutto facciamo scorta di peperoni cruschi, per i quali abbiamo nel frattempo sviluppato una specie di dipendenza. A seguire facciamo una gitarella a Castelmezzano, un paesino meno ruspante di Pietrapertosa, dove attraverso i vicoli del paese facciamo il percorso che ci porta fino al punto dove a suo tempo doveva esserci il castello e dove sulla roccia più alta sono visibili delle scalette scavate nella montagna, che però quando ci andiamo noi non sono accessibili (scalette che presupponevano a suo tempo probabilmente delle strutture in legno).

Vista su Castelmezzano
Tornando da Castelmezzano decidiamo di deviare verso il borgo abbandonato di Campomaggiore, di cui abbiamo letto nella guida. Al borgo ci si arriva - come del resto dovunque da queste parti - facendo su e giù per le montagne e attraverso tornanti su tornanti. Quando scorgiamo davanti i noi gli edifici del borgo medievale un enorme gregge di pecore ci sbarra la strada e le loro reazioni all'avanzare della nostra macchina sono davvero esilaranti. Purtroppo il borgo non è accessibile - probabilmente ci sono dei lavori di messa in sicurezza - e così ci consoliamo raccogliendo more e fichi nelle strade circostanti. La sera ceniamo a casa godendoci lo splendido tramonto sulle montagne che vediamo dalla nostra casetta.

Qui qualche ulteriore foto della gita alle Dolomiti lucane.

Per la seconda parte di questo racconto di viaggio vai qui.

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