Tra i concerti proposti io e F. scegliamo quello di Grant Lee Phillips, nome d'arte di Bryan G. Phillips, il cantante californiano che è stato il leader prima dei Shiva Burlesque e poi dei Grant Lee Buffalo, con cui ha raggiunto il successo internazionale ed è stato nominato migliore voce maschile nel 1995 dalla rivista "Rolling Stones".
Il cantante, nonché polistrumentista (sebbene in particolare affezionato alla sua chitarra), ha poi continuato la sua carriera da solista pubblicando numerosi altri album e proprio in questi ultimi mesi è uscito l'ultimo lavoro dal titolo Widdershins.
Il nostro incontro con Grant Lee Phillips avviene in realtà in ascensore, mentre stiamo salendo alla terrazza. Io non lo riconosco, mentre F. sì ed entrambe notiamo un curioso orologio al polso, con il cinturino fatto come un bracciale con delle pietre incastonate.
Sono le 21.30 quando Phillips arriva sul palco. Sembra di buonumore, nonché affascinato dalla location, nonostante il caldo (alle 23 saranno ancora 29 gradi), l'umidità e la luce che ha puntata addosso. È dunque loquace e scherza con il pubblico tra una canzone e l'altra, anche dopo un'ora e mezza di concerto in solitaria, quando la sua camicia bianca si può ormai strizzare da quanto è bagnata!
Il pubblico si rivela presto appassionato e conoscitore della musica dei Grant Lee Buffalo e dello stesso Phillips, cosicché di tanto in tanto partono ovazioni alle prime note delle canzoni più famose, ovvero battiti di mani ritmati, nonché ritornelli accompagnati. Verso la fine del concerto, quando Phllips si concede per un lungo bis, è proprio il pubblico a sollecitare l'esecuzione di alcune canzoni, sollecitazioni spesso accolte dal musicista americano.
L'ora e mezza di musica che Grant Lee Phillips ci regala in questa bellissima e caldissima serata d'estate romana spazia in tutto il suo repertorio, dalle canzoni più datate a quelle più recenti, tra cui spiccano Mighty Joe Moon, Happiness, Fuzzy, Black horses in a yellow sky.
La sua è una musica che rimanda direttamente al grande filone di Nashville, al folk americano d'autore, non a caso il cantante dalla sua California si è spostato proprio qui per continuare a scrivere e a comporre musica. Nelle sue canzoni si sente tutto lo spirito della cultura americana, anche di quella nativa, con cui Grant Lee Phillips ha un collegamento diretto per ascendenze sia materne che paterne.
La sua voce è calda e pulita e arriva direttamente non solo alle orecchie ma anche al cuore dei suoi ascoltatori.
E così anche io e F., che il suo repertorio lo conoscevamo poco, apprezziamo questa performance di grande qualità e spessore e, se inizialmente temevamo un po' di noia, a fine serata vorremmo rimanere nel nostro divanetto ad ascoltare ancora la voce e le melodie di Phillips.
Voto: 3/5
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