I Cigarettes after sex tornano a Roma dopo pochi mesi dalla loro ultima esibizione all'Ex Dogana e il loro concerto in programmazione al Monk è sold out già diversi giorni prima.
Questo conferma la popolarità crescente di questo gruppo che con il suo dream pop conquista un pubblico trasversale sul piano anagrafico e delle provenienze, come si può facilmente cogliere osservando il pubblico che affolla la sala del Monk.
I quattro musicisti che compongono la band (Greg Gonzalez alla chitarra e voce, Jacob Tomsky alla batteria, Phillip Tubbs alle tastiere, e Randy Miller al basso) salgono sul palco alle 23 circa, senza che nessun gruppo o cantante gli abbia fatto da opening, cosicché il pubblico - che attende da più di un'ora - comincia a scalpitare.
Ma quando i Cigarettes after sex cominciano a suonare offrono al pubblico un'ora fitta fitta di musica, perché Greg Gonzalez (come già avevo avuto modo di notare al precedente concerto) non è uno di molte parole e sorrisi. Al massimo tra una canzone e l'altra ringrazia e annuncia il titolo della canzone successiva, ma mantiene la sua espressione tra il triste e il timido per tutto il concerto.
Il risultato è un flusso continuo di canzoni romantiche e atmosfere sognanti che manda in visibilio una parte del pubblico, ma che a me conferma l'impressione che già avevo avuto a luglio.
Certamente la location del Monk è più congeniale a questa band rispetto ai grandi spazi aperti del palco della Ex Dogana. Resta però - almeno per quanto mi riguarda - la spiacevole sensazione che la performance dal vivo di questa band non aggiunga poi molto all'ascolto registrato (e qui sono d'accordo con quanto scrive Talassa Magazine). Anzi, se devo dirla tutta, l'ascolto in cuffia della loro musica permette di apprezzarne molto di più le sonorità e la voce flautata di Greg Gonzalez rispetto a un live in cui la qualità del suono non mi è sembrata eccellente.
Ciò detto, si deve però riconoscere che i Cigarettes after sex non si risparmiano a livello musicale (offrendo anche un bis al pubblico che lo richiede) e tutto sommato la loro performance e il loro modo di essere sono perfettamente coerenti con la loro musica, che si muove in un universo mentale parallelo, a migliaia di anni luce dalla quotidianità e dalla sua trivialità.
Voto: 3/5
martedì 12 dicembre 2017
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