giovedì 13 luglio 2017

Maria per Roma

Maria (Karen Di Porto) è un'aspirante attrice che vive da sola con la sua cagnolina Bea, che la accompagna praticamente ovunque.

Tra una prova in teatro e un provino per un film, Maria deve pur sbarcare il lunario e lo fa grazie a un lavoro da key holder, ossia lavora per un'agenzia che affitta case e appartamenti nel centro di Roma per ricchi turisti, occupandosi sostanzialmente di check-in e accoglienza.

Il film (scritto, diretto e interpretato dalla stessa Karen Di Porto) racconta una giornata della vita di Maria, da quando si alza fino a quando va a dormire (sotto un ponte, perché nel frattempo ha affittato la casa a dei turisti) insieme al suo amico Cesare (attore che ormai vive facendo il figurante per strada).

Maria per Roma è un film agrodolce: ha un ritmo sostenuto (come quello della vita di Maria), una bella sceneggiatura, molto virata sui toni dell'ironia, ma un mood complessivo che è certamente malinconico nel raccontare la frustrazione di tutti coloro che aspirano a lavorare nel mondo del cinema, un mondo del quale la Di Porto fa emergere tutte le assurdità e le idiosincrasie.

Eppure, quello di Maria resta un personaggio bello e pieno di energia, a tratti esilarante quando è alle prese con i bramini che non possono trasportare le valigie, con la turista sarda inviperita, con la turista russa depressa, con la mamma giudicante.

Sullo sfondo una Roma abbastanza, ma non del tutto convenzionale, che resta sempre bellissima e soprattutto luminosa in un modo speciale, facendo a tratti contrasto con la tristezza malinconica di questa generazione schiacciata tra un passato di benessere e un presente/futuro di crisi economica che appare quasi irreversibile.

L'unica pecca è una recitazione a tratti chiaramente amatoriale, cosa che magari è il risultato dei pochi mezzi a disposizione o forse la scelta di coinvolgere attori emergenti. Purtroppo però il risultato offusca un pochino la freschezza del film.

Voto: 3/5

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