
Si inizia con una Church Session di Unplugged in Monti (alla Chiesa Evangelica Metodista) di cui sono protagonisti Umberto Maria Giardini e Howe Gelb.
Questa volta il pubblico del concerto - rispetto alle mie esperienze precedenti - ha un'età media più elevata, certamente giustificata dallo stile e dall'età dei musicisti che si esibiranno sul palco.
Il primo praticamente non lo conoscevo affatto prima del concerto. Si presenta sul palco con un abbigliamento quasi da mormone e accompagnato da due musicisti, uno alla chitarra, Marco Marzo Maracas e uno alle tastiere e al basso, Michele Zanni. Inizia a cantare nel suo modo potente e rarefatto al contempo, e inanella una decina di canzoni che al mio orecchio, che non conosce la sua musica, fanno uno strano effetto, perché mi sembrano oscillare tra la canzone melodica popolare italiana e un cantautorato raffinato e intellettuale.

Il palco elegantemente calcato da Umberto Maria Giardini viene poi ceduto - dopo una breve pausa - a Howe Gelb, con i suoi stivali da cowboy e il suo cappellino da baseball. Il leader dei Giant Sand ci dice che questa sera vuole proporci una piano session, perché avvicinandosi ormai ai sessant'anni, si è innamorato della musica jazz e ha deciso di pubblicare un album di questo genere.

La seconda metà della sua sessione è dunque dedicata al suo repertorio più proprio, quello in cui la chitarra diventa protagonista nonché lo stile Americana prende il sopravvento.

Uscendo dalla Chiesa Evangelica resta la sensazione che il vero protagonista stasera sia stato quello che doveva fare solo da opening e comprimario, Umberto Maria Giardini, che si è fatto apprezzare per la sua eleganza e per la cura della sua musica.
Per me un inizio della stagione primavera-estate di musica dal vivo decisamente in salita.
Voto: 3/5
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