Quando arriviamo al punto di incontro del gruppo, poco distante dall’ingresso di Palazzo Bonaparte, la nostra guida, Vincenzo, è vestito con un costume gonfiabile ispirato alla ballerina di Botero. Non posso credere ai miei occhi, ma pare che per Vincenzo ogni mostra è l’occasione per una invenzione di questo tipo. E già sono conquistata.
Quando poi entriamo a vedere la mostra, la nostra guida non solo dimostra di essere preparatissimo e di aver curato tutto nei minimi dettagli, ma si conferma simpatico e narrativo in un modo gradevole e assolutamente efficace.
Inizia così questo viaggio alla scoperta di Fernando Botero, il famoso artista colombiano morto nel 2003 a 91 anni. Conosciamo dunque innanzitutto il percorso artistico di Botero, e poi a poco a poco scopriamo sia aspetti della sua vita personale e soprattutto le caratteristiche della sua arte: le tecniche, i soggetti, lo stile, e tutto quello che c’è dietro.
Tutto questo lo scopriamo attraversando le sale di Palazzo Bonaparte dove sono esposte centinaia di opere dell’artista: dipinti realizzati con tecniche diverse, disegni, sculture, raccolti sulla base delle tematiche sviluppate dall’artista, ma seguendone anche il percorso.

Nella sua arte, Botero sembra cercare di depurare il mondo dai sentimenti troppo forti che caratterizzano le nostre vite, riconducendo i suoi personaggi a una dimensione altra, in cui tutto è attenuato, in sordina, e questo vale per tutto, dalle scelte estetiche (per esempio i colori pastellati) ai contenuti.
Usciamo dalla mostra non solo con gli occhi completamente pieni delle forme generose dei personaggi di Botero, ma certamente con una conoscenza molto meno superficiale della sua arte e del modo in cui questo artista ha scelto di dialogare con la contemporaneità e l’umanità.
Vincenzo è davvero una super guida: competente, appassionato e appassionante.
Sono sicura che non sarà l’ultima mostra che visiterò con lui.
Voto: 3,5/5
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