giovedì 29 giugno 2023

Bretagna: sole in faccia e vento in poppa

Le case a graticcio di Vannes
In Bretagna ci ero stata per una delle mie prime vacanze in bicicletta, ma - come si sa - le vacanze in bicicletta hanno la caratteristica di consentire la visita - anzi direi meglio la perlustrazione - di territori piuttosto piccoli, in quanto il numero di chilometri che si possono macinare giornalmente non è - per noi non sportive - particolarmente alto. In quella stessa circostanza avevo visitato anche Mont Saint-Michel e Saint-Malo (dove ero ritornata anche in una successiva vacanza), però mi era rimasta la curiosità di vedere il resto del territorio bretone, in particolare la costa frastagliata che si protende nell'Atlantico, i famosi fari e il nord con la sua famosa costa del granito rosa. E così quest'anno è stata la volta buona per un vero tour bretone che ci ha visto percorrere oltre 2.000 km in macchina (abbiamo preso una Opel Corsa con cambio automatico all'aeroporto di Orly), di cui circa 1.200 in Bretagna. Erano i giorni del maltempo in Italia e della brutta alluvione in Romagna, e invece la Bretagna ci ha regalato giorni soleggiati e sereni, cosicché la visione del mare in tempesta che si infrange su fari e scogliere mentre le nubi si accumulano minacciose non è appartenuta alla nostra vacanza, e l'oceano - salvo pochissime eccezioni - è sembrato un tranquillo mare chiuso, sebbene le correnti visibili anche dalla superficie e il vento immancabile quando ci si avvicinava ad esso non hanno mancato di ricordarci dove ci trovavamo.

Locmariaquer
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Le tappe
  • Paris Orly - Locmariaquer (2 notti)
  • Locmariaquer - Concarneau (1 notte)
  • Concarneau - Crozon (1 notte)
  • Crozon - Lannéanou (1 notte)
  • Lannéanou - Paimpol (1 notte)
  • Paimpol - Nouvoitou (1 notte)
  • Nouvoitou - Paris Orly
Come si vede, il nostro è stato un vero e proprio viaggio on the road, in cui quello che ha contato di più non sono stati i luoghi di partenza e arrivo, ma quasi sempre quello che abbiamo visto e visitato nel mezzo. Si tratta di un tipo di viaggio non certo riposante, in cui la valigia viene disfatta ogni sera e rifatta ogni mattina, e che non sempre lascia tempo sufficiente per vedere tutto.

Case bretoni
Nel nostro caso, rispetto ai programmi su carta, sono rimaste fuori diverse cosine, tra cui la più importante è certamente l'area della foresta di Brocéliande che ci è dispiaciuto molto non visitare. Avevamo previsto una visita uno degli ultimissimi giorni, ma alla fine ci siamo rese conto che non era possibile e piuttosto che fare una toccata e fuga abbiamo deciso di lasciar perdere ed eventualmente rimandare a un futuro viaggio in zona. La Bretagna è anche un posto di isole, più o meno lontane dalla terraferma, ma noi a parte il giro nel golfo del Morbihan, con la sosta all'Ile aux Moines e l'escursione per mezza giornata all'Ile de Bréhat sopra Paimpol non abbiamo avuto tempo per altre gite verso le isole.

Verso il traghetto per l'Ile de Bréhat
In generale, se scegliete di fare questo tipo di viaggio fatelo avendo in mente due cose: 

- non bisogna per forza vedere tutto perché i viaggi non consistono nel mettere la propria bandierina su un luogo o nell'arrivarci per postare la foto sui social;

- la Bretagna non è un luogo di grandi monumenti e città imperdibili, bensì una terra di casette, paesaggi, maree infinite, cieli, profumi, flora, cosicché anche le mete più tradizionali (quelle che tutti i blog di viaggio citano) spesso valgono non solo e non tanto per la meta in sé, ma per la passeggiata che vi porta a essa e che va vissuta pienamente e senza troppa fretta. E se poi vi godete un po' di più il paesaggio e non riuscite a vedere tutto va benissimo anche così.

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Le cose belle che ci rimarranno nel cuore

Nel golfo del Morbihan
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Il golfo del Morbihan, Locmariaquer e Vannes

Questo era l'unico posto della Bretagna che avevo già visto, me lo ricordavo molto bello, e dunque non mi aspettavo da parte mia una reazione di meraviglia, invece devo dire che il "piccolo mare" (traduzione dal bretone Morbihan) si è rivelato un vero posto del cuore. Locmariaquer resta un paesino tranquillo e relativamente poco turistico, e l'hotel Neptune è un posto fuori dal tempo da cui si gode una spettacolare vista sulle profondissime maree che caratterizzano il golfo. Fate una passeggiata lungo il sentiero costiero che collega il centro del paese a Port Guilvin (dove si trova l'hotel Neptune) all'ora del tramonto: è una esperienza davvero indimenticabile.Nel territorio di Locmariaquer non perdete il sito megalitico dove c'è il menhir più grande del mondo, il Grand Menhir brisée, lungo più di 20 metri ma spezzato in 4 parti, un dolmen notevole detto Table des Merchand e il cairn (tumulo) di Er Grah. La cosa incredibile è che un altro pezzo della Table è presente nel tumulo dell'Ile de Gavrinis, e che la pietra del Grand Menhir è stata trasportata (in epoca neolitica) da grande distanza, e forse anche attraverso il mare.
Locmariaquer con la bassa marea

Da Port Guilvin parte il traghetto Angélus che effettua diversi tipi di tour all'interno del golfo alla scoperta delle tantissime isole, un tempo colline e in parte collegate tra di loro. Noi facciamo il tour da 32 km con scalo di un'ora circa all'Ile-aux-Moines, dove ci fermiamo a mangiare qualcosa per pranzo. Quando arriviamo sta per iniziare la "semaine du golfe", una manifestazione biennale che consiste in una grande regata con navi storiche e velieri, che abbiamo modo in parte di ammirare durante la nostra traversata. 
Vale la pena fare un salto anche alla Pointe de Kerpenhir, l'estremità est che chiude il golfo (dall'altro lato c'è Port Navalo con il suo faro): qui ci sono spiagge, rocce e pinete molto belle. Vannes, la cittadina più grande tra quelle che si affacciano sul golfo, merita certamente una visita, grazie alla concentrazione di case con le strutture a graticci di legno colorato, nonché le mura, i giardini, i lavatoi e il fossato. Da Vannes ci allunghiamo anche alla penisola di Conleau, la penisola che si protende nel golfo dove troviamo tanta vita (è domenica pomeriggio)

Côte sauvage
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La côte sauvage nel Quiberon
Dedichiamo a questa bellissima penisola solo un tardo pomeriggio e una serata, ma consiglio vivamente di esplorarla più lentamente e più a lungo. Noi ci andiamo a cena e poi facciamo una passeggiata sulle falesie mentre il sole sta tramontando. Una seconda passeggiata la facciamo all'Arche de Pont Blanc e infine sosta alla grande spiaggia che si sviluppa lungo l'istmo di Quiberon in piena ora blu (sono le 21,30).

Nichtarguer
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Ile Saint-Cado e Barre d'Etel 
Nel proseguire la nostra esplorazione del sud della Bretagna due tappe che apprezziamo molto sono quelle all'Ile Saint-Cado e alla Barre d'Etel, cioè la foce del fiume Etel. All'Ile St Cado c'è un paesino che occupa l'intera piccolissima isoletta collegata alla terraferma da un ponte, e poco lontano la fotografatissima casetta con le persiane azzurre che è l'unica abitazione sull'isolotto di Nichtarguer. La Barre d'Etel è un posto bellissimo con le dune e le spiagge chilometriche e correnti fortissime tra il fiume e l'oceano. Intanto il cielo è diventato molto bretone e ci permette di godere ancora di più di questo paesaggio.

Port Belon
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Port Bélon, Pont-Aven e Concarneau
Il primo è un piccolo aggregato di case che si affaccia sul fiume Belon poco prima che questo si getti nel mare e che è famoso soprattutto per l'ostricoltura, in particolare di un tipo di ostrica particolare, quella piatta (o appunto del Bélon), che è particolarmente saporita. In generale Port Bélon e Rosbras, poco più a sud, sono posti pieni di verde e con case bretoni belle e curatissime. Pont-Aven è il luogo reso famoso dagli impressionisti, che di questo paese fecero il loro luogo di elezione: canali, mulini, fiori, vegetazione, case di pietra rendono ogni scorcio di questo paese un piccolo quadro che non a caso ci sembra di aver già visto. Bella la chapelle de Tremalo, una chiesetta rurale sulle colline sopra Pont-Aven da cui parte un bellissimo viale alberato verso la campagna. 
Concarneau, Plage des sables blancs
Concarneau è una gradevole cittadina grande e moderna, della quale noi abbiamo visto solo la "ville close", ossia la città medievale racchiusa nelle mura e circondata dal fossato e dal mare. Un po' troppo turistica per i nostri gusti, ma molto bella e merita una passeggiata sia nelle stradine che sui bastioni. Arrivando a Concarneau da est merita una sosta la spiaggia des sables blancs (dove io mi tolgo pure le scarpe per bagnarmi i piedi). A sud ovest di Concarneau vale la pena fare un giro a Beg-meil, zona di spiagge bianche e case di lusso, da dove partono i traghetti per le isole Glenant.
Plage de Veryac'h
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La costa occidentale e le sue innumerevoli penisole che si protendono nell'oceano

Che dire di questa parte della Bretagna? Per me probabilmente una delle più affascinanti: scogliere a picco sul mare, spiagge infinite e altrettanto infinite maree, piccoli paesi di pietra, fattorie in mezzo al nulla. In quest'area della regione facciamo un giro a Pointe du Raz a Cap Sizun, che è la prima delle penisole che si incontrano risalendo da sud. Bella la passeggiata sulle falesie fino alla punta che permette di ammirare in un unico colpo d'occhio i due fari in mare davanti alla costa, l'Ile de Sein con il suo faro e il più lontano faro Ar-Men
Il cimitero di navi a Camaret sur mer
Nella zona siamo a dormire nella penisola di Crozon, che qualcuno ha descritto come una croce che si allunga nel mare; in particolare alloggiamo in una fattoria da cui si gode di una splendida vista sulle falesie (e sul tramonto) di Pointe de Dinan e che sta a due passi da un bellissimo paesino tutto in pietra, Kergonan. L'intera penisola con le sue innumerevoli punte è bellissima; a noi è rimasta nel cuore la Pointe de Pen Hir e la spiaggia di Veryac'h, che abbiamo ammirato in tutta la sua bellezza durante una cena all'aperto. Bella anche la passeggiata a Camaret-sur-Mer, con il cimitero delle navi sul porto e la chiesetta di Notre Dame de Rocamadur. Ci affacciamo anche al Cap de la chevre, da cui si gode la vista sulla Pointe de Pen Hir e sui suoi scogli (Les tas de Pois).

Eckmuhl
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I fari e il loro inesauribile fascino
Non si può andare in Bretagna senza fare anche un tour dei fari, ma bisogna anche essere consapevoli che i fari sono talmente tanti - e talvolta in luoghi non facilmente raggiungibili - che non è possibile vederli tutti. Ecco quelli che abbiamo visto noi. 
Nel sud del Finistère il faro di Eckmühl, che si trova in fondo in fondo a un paesino un po' sgarrupato. Qui per la prima volta scopriamo che i fari vanno spesso a coppia (spesso ce n'è uno grande e uno piccolo, oppure uno storico e uno moderno), che le aree dei fari funzionanti sono aree militari, e che spesso nella zona dei fari ci sono anche cappelle e chiesette. Ho già citato i fari visibili a distanze diverse dalla Pointe du Raz, luogo interessante più che per i fari in sé per il paesaggio e per il panorama. 
Petit Minou
Molto bello invece il faro di Pointe du Petit Minou, cui si arriva con una breve passeggiata dal parcheggio e che ha molto vicino un grande bunker (ce ne sono numerosissimi in questa zona). Qui la vista è splendida e il mare cristallino, e anche noi, come altre persone, ci fermiamo a mangiare su un tavolo da picnic vista mare. 
Il più affascinante forse dei fari visitati è quello di Saint Mathieu (rosso e bianco, con la scritta), che si trova vicinissimo ad un'abbazia diroccata, su un'alta falesia. Da vicino e da lontano uno spettacolo da non perdere. Nella stessa zona merita una visita il faro di Kermorvan, che è anche l'unico sul quale decidiamo di salire (è uno dei più bassi! ;-) ) e a cui arriviamo dopo aver fatto una tappa a Le Conquet e aver buttato un occhio alla plage des Blancs Sablons. 
Saint Mathieu
Al nord della Bretagna vedremo anche il famosissimo faro di Ploumanac'h (Phare de Min Ruz), uno dei simboli della costa di granito rosa, nonché i due fari dell'Ile de Brehat, il phare du Paon e il phare de Rosedo, e viste le condizioni in cui visitiamo l'isola ci godiamo di più il secondo, che pure è il meno famoso dei due.

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La costa di granito rosa e l'ile de Brehat
Questa è la zona più turistica che abbiamo visitato durante il nostro viaggio, complice anche il fatto che giovedì 18 maggio è l'Ascensione e in Francia (ma non solo) è festa nazionale e dunque anche un ponte per i francesi, che ne approfittano per viaggetti e gite fuori porta. Noi ci arriviamo dalla fattoria Le Favet, a Lanneanou, e - su suggerimento della nostra host Anne - prima facciamo un giro sulla costa tra Locquirec e St. Michel en Greve, lungo la quale ci imbattiamo nella enorme e bella spiaggia di marea di Saint-Efflam, dove facciamo una breve passeggiata. 
Costa del granito rosa e Ploumanac'h
A Trebeurden comincia la vera e propria costa di granito rosa, spiagge dal colore rosato punteggiate di scogli dove la bassa marea crea un panorama spettacolare. Bellissima la passeggiata nella penisola di Renote (partendo da Tregastel), dove alla sabbia si alternano i caratteristici e maestosi massi rosa levigati dal vento e dal mare. È in questa giornata che andiamo anche al faro di Ploumanac'h. Bella anche la tappa a Gouffre, una costa frastagliata con mille scogli in riva al mare, dove c'è anche la fotografatissima casa in mezzo alle rocce. 

Paimpol
Nella costa nord soggiorneremo a Paimpol, cittadina che - fors'anche perché vi facciamo una lunga passeggiata al tramonto (tra i docks e il centro storico) - ci è piaciuta molto per l'atmosfera e la luce. Il giorno dopo, partendo dall'imbarcadero Arcouest prendiamo il traghetto che in dieci minuti ci porta all'Ile de Bréhat. L'isola è molto bella, ma davvero affollatissima, tipo Capri in alta stagione. Noleggiamo due biciclette a pedalata assistita per fare il giro dell'isola ma tra le truppe di pedoni che affollano tutte le strade e le altre biciclette è davvero un'impresa muoversi. Arriviamo al faro all'estremità nord (Phare du Paon) insieme a un milione di altre persone, e siccome ne abbiamo visti di più belli evitiamo di intrupparci nella visita e percorriamo invece dei sentieri secondari molto belli. C'è sempre gente ma molta meno. Andiamo anche all'altro faro, Rosedo, e siccome la zona è decisamente meno affollata della media ci fermiamo su uno scoglio ventosissimo (ma molto bello) a mangiare, sperando che i gabbiani non reclamino il nostro pranzo.

Ile de Brehat
Sulla strada del ritorno facciamo una visita - invero un po' rapida - di Dinan, che meriterebbe forse un po' di tempo in più per le belle case coi tralicci colorati che caratterizzano il suo centro storico, e il giorno dopo, mentre andiamo all'aeroporto riusciamo anche a visitare un po' Le Mans, che noi conosciamo solo per la 24 ore di Le Mans (che peraltro sarà poco più avanti), ma che è una città di dimensioni medie con un centro storico di viuzze e case a graticcio (la cité Plantagenet) e delle mura gallo-romane molto ben conservate.

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Le cose da mangiare di cui sentiremo la mancanza

Creperie!
Per il mio personale gusto, in Francia si mangia benissimo, e quindi ogni volta che ci vado questo è un aspetto che cerco di non trascurare. Della cucina bretone avevo già avuto un assaggio quando ci ero stata quasi venti anni fa, e ne avevo un ricordo molto positivo, confermato da questa seconda volta.

Se vi fidate, la mia personale classifica delle cose imperdibili in Bretagna è la seguente:

- la boulangerie e i kouign amman: baguette croccantissime, pani di vario genere, croissant e il dolce di burro tipico bretone che si chiama kouign amman sono imperdibili. E se passate alla bottega dell'Artisan Boulanger Le Bachi appena fuori Crozon (miglior baguette tradition del Finistére 2022 e premio Gault Millau) fate il pieno e non ve ne pentirete

Ostriche del Belon (plats)
- galettes e crepes: la mia cena (e non solo) preferita in Bretagna è con la galette complète (crepe di farina di grano saraceno, prosciutto, formaggio e uovo) e un'altra galette variabile a seconda dell'ispirazione del momento, per poi finire con crepe al burro e zucchero o al caramello salato (qualunque cosa al caramello salato in Bretagna è da provare!). Ne abbiamo mangiate di ottime alla creperie Le Vahine a Locmariaquer e da Chez Germaine, un bistrot gestito da giovani sulla grandiosa spiaggia di Veryah'c in zona Point de Pen Hir

- ostriche e frutti di mare in generale: scordatevi le ostriche che avete mangiato in Italia o in altri posti, qui le ostriche sono di un livello superiore. Provatene vari tipi dovunque capitate (noi abbiamo fatto un aperitivo con le ottime ostriche piatte del Belon, pane e burro e mezzo litro di vino bianco allo Chateau de Belon), e una volta prendete un piatto di frutti di mare, come quello - impegnativo ma ottimo - che abbiamo mangiato da Le Vivier, un posto sulla Côte sauvage un po' prima del paese di Quiberon

Famigliola di lumache
- biscotti al burro e burro salato: la Bretagna è piena zeppa di biscuiterie dove si vendono biscotti al burro di tutti i tipi (palet, sablés, galette, ecc.) che danno dipendenza e che se viaggiate in aereo sono una delle poche cose che potrete portarvi a casa. Noi abbiamo fatto il pieno uno dei primi giorni del viaggio a La Trinitaine in zona Saint Philibert (Golfe du Morbihan). Inoltre, ogni volta che abbiamo fatto spesa al supermercato mi sarei portata a casa l'intero scaffale dei burri salati, per provarli tutti, ma questa è una mia fissazione, che non so se è da tutti condivisa.

Comunque, in Bretagna si mangia e si beve benissimo, quindi non dimenticatevi di curare questo aspetto!

Arrivederci, Bretagna!
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Per una selezione più ampia di foto del viaggio in Bretagna si veda qui sul mio profilo Behance.

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