Io e F. compriamo i biglietti per questo concerto fondamentalmente perché siamo curiose di tornare all'Alcazar, luogo che conoscevamo come cinema e che - dopo la chiusura di quest'ultimo - aveva avuto diverse traversie. Ora è diventato uno spazio per live e concerti, e ovviamente i ragazzi di Unplugged in Monti non se lo fanno sfuggire per una delle tappe della loro stagione.
Sul palco una coppia davvero inedita: Adam Green, prima componente dei Moldy Peaches, poi cantautore solista, ma per me praticamente sconosciuto, e Francesco Mandelli, volto del cinema e della televisione, ma che invece mostra grandi doti di musicista.
In realtà prima di lui sul palco arriva Ryder The Eagle, per me (e credo non solo per me) ancora più sconosciuto. È vestito con un abito scuro con collarino da prete (scoprirò dopo che il suo tour si chiama MegaChurch) e camicia bianca con le maniche svolazzanti, ed è accompagnato da un tastierista muto che suona una specie di organo.
Ryder The Eagle ci dice di essere francese, ma di vivere a New Mexico City. Il suo modo di porsi è talmente particolare che sulle prime penso che sia italiano e ci stia prendendo in giro, e invece poi controllando su Facebook capisco che è tutto vero. Il suo opening ha un'atmosfera decisamente surreale: lui si muove in modo un po' meccanico, suona e canta in maniera secondo me non del tutto inappuntabile, ha in prima fila ragazze apparentemente adoranti, e alla fine conquista un pubblico inizialmente un po' scettico scendendo dal palco in mezzo alle persone, suonando vari strumenti (compreso il sassofono), salendo sulla balaustra e rimanendo in canottiera bianca, con tutti i suoi tatuaggi ben in vista. Personalmente non ne sono stata conquistata, ma sicuramente mi ha divertito.
Dopo una breve pausa per sgomberare il palco, arrivano i protagonisti della serata. Si capisce subito - e lo diranno e dimostreranno in più modi durante il concerto - che sono amici di vecchia data e che il concerto è in fondo un divertissement che si sono concessi a margine di una vacanza romana di Green.
Come dicevo in principio, non conosco il cantante, ma in platea è pieno di persone che sanno a memoria tutte le sue canzoni e che durante il concerto le canteranno con lui a squarciagola, tant'è che io - che sono in prima fila per fare le fotografie - mi sento un po' un pesce fuor d'acqua.
Devo dire però che, pur non conoscendo nulla del suo repertorio, Adam Green e il bravissimo Mandelli che lo accompagna alla chitarra (e che dimostra anche ottime doti canore in un pezzo che esegue da solo) mi conquistano rapidamente. Green ha una voce notevole e che padroneggia fantasticamente, balla sul palco in un modo buffo e divertente ed è veramente simpatico, inoltre l'interazione tra lui e Mandelli è fantastica.
Anche le canzoni sono gradevoli, alcune con sonorità quasi orchestrali, sebbene in questo caso l'arrangiamento sia limitato alla chitarra. Ben presto il pubblico si scalda e il concerto finisce con Green che fa cantare insieme a lui i suoi sostenitori, e concede ovviamente un richiestissimo bis.
Anche noi alla fine andiamo a casa contente.
Voto: 3,5/5
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