giovedì 1 luglio 2021

Sulle ali di una farfalla: Favignana a maggio

Cala Rossa, Favignana

Dopo che l'anno scorso, causa pandemia, il viaggio a lungo programmato e sognato per il mio compleanno era inevitabilmente saltato, quest'anno sono intenzionata a non perdere l'occasione di regalarmi una vacanza di fine maggio.

La situazione pandemica a livello nazionale è ancora incerta quando io e S. decidiamo di prenotare. Il nostro è soprattutto un auspicio che per la fine di maggio la situazione sarà tale da consentirci la vacanza. Ovviamente prenotiamo tutte cose che possiamo cancellare senza penali, ma speriamo di non doverlo fare.

Col passare delle settimane effettivamente la situazione migliora, ma la Sicilia - che è la nostra meta - rimane arancione fino a pochi giorni prima della nostra partenza, creando in noi un effetto suspence non proprio piacevole.

Alla fine si parte domenica 23 maggio dall'aeroporto Marconi di Bologna con un volo diretto che ci porta a Trapani, dove dormiremo la prima notte in attesa del traghetto che l'indomani ci porterà a Favignana. Dall'alto riconosciamo la nostra meta, un'isola che ha la forma di una farfalla: le due distese laterali come ali, e al centro la collina che l'attraversa nella parte stretta come fosse il corpo della farfalla.

Il giorno prima della nostra partenza c'è il momento thrilling in cui scopriamo che esiste un'ordinanza della Regione Sicilia ancora in vigore che prevede l'effettuazione di un tampone prima dell'ingresso in regione. Ma è sabato pomeriggio e ovviamente non facciamo in tempo, e così per tutto il viaggio ci chiediamo come fare. Arrivate all'aeroporto, ci dicono che è possibile fare lì un tampone rapido e così ci mettiamo la coscienza a posto. La vacanza può finalmente cominciare. 

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Lungomare di Trapani
Trapani

A Trapani dormiamo al B&B Granveliero (in posizione strategica) e ceniamo la sera in uno storico ristorante della città, Antichi sapori, dove mangiamo molto bene (scopriremo solo a fine vacanza che è il posto dove avremo mangiato meglio). Ci pentiremo successivamente di aver puntato - oltre che sugli antipasti (molto buoni) - sui secondi, anziché assaggiare la specialità locale, ossia il cous cous, e altri primi piatti (bellissimi da vedere!). Bella anche la passeggiata lungo le mura sul mare al tramonto e per le stradine del centro.

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Favignana

Il giorno dopo, al molo da cui parte il nostro traghetto Siremar, incontriamo Marta, una ragazza portoghese che lavora in Germania come infermiera e sta facendo il giro della Sicilia da sola in vacanza. Facciamo insieme la breve traversata e poi andiamo insieme al noleggio SDB Motors, dove noi abbiamo prenotato uno scooter per la settimana e lei prenderà una bici elettrica per girare l'isola in giornata.

Piazza Madrice, Favignana
Noi ci installiamo nel nostro appartamentino nel complesso denominato "L'ora dei forni", una struttura gestita da Anna, la quale ci ha consegnato per tempo una breve dispensa in cui è raccontata la storia di questa casa da quando negli anni Settanta i suoi la costruirono e ne fecero una discoteca e un luogo di incontro. La casa nel suo insieme è davvero molto bella, e ogni appartamento - compreso il nostro - ha a disposizione un terrazzino e un tavolo all'aperto dove mangiare (il nostro è sotto un bellissimo pergolato pieno di fiori).

Da qui in poi inizia la nostra settimana di relax, di passeggiate e di mare in un'isola che credo non avremmo potuto scegliere momento migliore per visitare. Un po' per il momento dell'anno, un po' perché la gente ancora è un po' timorosa ad andare in giro, quando arriviamo di turisti ce ne sono davvero pochissimi, e anche l'isola è un po' sonnacchiosa, molti ristoranti e locali sono ancora chiusi, alcuni stanno facendo dei lavori, altri non si capisce se hanno chiuso definitivamente o non è ancora stagione.

Per noi è sinceramente una goduria.
Dalle parti del porto, Favignana

Nei giorni che seguono giriamo l'isola con il nostro scooterino piuttosto scassato in lungo e in largo. Probabilmente non c'è stradina e sterrato che non abbiamo percorso almeno una volta!

Di tanto in tanto ci fermiamo presso una cala per un bagno (in acqua gelida, ma dai colori strepitosi), oppure per prendere un po' di sole, o anche solo per stare un po' a guardare il mare, che qui ci circonda in tutte le direzioni. Tra l'altro, la posizione dell'isola è straordinaria rispetto al vento, perché a seconda che sia scirocco o maestrale basta cambiare lato dell'isola ed ecco che magicamente il mare è calmissimo, oppure agitato, a seconda di quello che si preferisce.

Vi risparmierò la descrizione di giornate tutte meravigliosamente uguali, mentre invece - a vantaggio di chi pensa di organizzare un viaggio a Favignana - racconterò brevemente cosa ci è piaciuto di più.

Cala Rossa, Favignana
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Le spiagge

Innanzitutto il mare. A Favignana non ci sono grandi spiagge di sabbia, l'unica che si possa assimilare a questa categoria è quella di Lido Burrone, che infatti dopo la relativa calma della settimana, già nel weekend cominciava ad essere piuttosto affollato di gente (non oso immaginare ad agosto!).

In alcuni casi ci sono piccolissime strisce di sabbia incorniciate da banchi di posidonia accumulata, che alla fine noi abbiamo adottato come luogo migliore sul quale sdraiarsi. Di questa tipologia sono alcune spiaggette lungo il litorale denominato Calamoni, e anche Cala Marasolo (una delle nostre baie preferite, dove c'è anche il Kiosko, un bar che fa ottimi - ma non economici - panini di mare).

Per il resto prevale la scogliera che però può essere molto diversa da baia a baia. La bellissima Cala Rossa sta nell'area dell'isola dove si sviluppano le tufare, cave di tufo talvolta diventate giardini oppure ricoperte dalla vegetazione. A Cala Rossa la baia è incorniciata da pilastri di tufo di diverse altezze che giungono fino al livello del mare.

Le cave di tufo al Bue Marino, Favignana
Il Bue Marino è una vera e propria cava di tufo ormai abbandonata, dove ci sono ancora gallerie e discese a mare da cui calare il materiale estratto verso le imbarcazioni. Qui si guarda il mare verso la costa occidentale siciliana, mentre alle spalle si ha la scogliera di tufo scavata che fa un po' effetto Petra. Al Bue Marino ci passiamo rapidamente il primo giorno e ci torniamo l'ultimo, quando per un bel po' di tempo ci siamo soltanto noi e gli onnipresenti gabbiani.

Non lontano dal Bue Marino si trova Cala Azzurra, un'altra baia dal mare di un colore turchese indescrivibile, dove l'unico problema può essere rappresentato dalla presenza di troppa gente.

Cala Azzurra, Favignana

Attraversato il tunnel che passa sotto la collina, dall'altra parte dell'isola sono degni di una menzione sia Cala Rotonda, dove trascorriamo una mattina di grande relax, sia Cala grande, la spiaggia con alle spalle una struttura turistica apparentemente non finita o comunque abbandonata (che assurdità!) e davanti il faro all'estremità dell'isola, che si chiama Faro di Punta Sottile. Se si prosegue ancora oltre il faro, inizia una parte un po' più selvaggia e scogliosa che termina nella zona dei Faraglioni, che in realtà sembrano cumuli di lava ricoperti di fiori.

Quello che accomuna tutte le spiagge e le cale è il colore incredibile del mare, e il fatto che l'acqua è gelida (non sappiamo se la situazione migliora con l'andare avanti dell'estate).

Con tutto questo ben di dio, c'è di che occupare le giornate, e anche la nostra settimana scorre veloce.  

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Le escursioni

Il faro di Punta Sottile e Marettimo 
visti da Santa Caterina
Troviamo però il tempo di fare altre due cose che sono d'obbligo per chi va a Favignana: fare la passeggiata sulla collina fino al Castello di Santa Caterina, o a quel che rimane di essa, posta sul cucuzzolo. I resti del castello versano in uno stato di abbandono totale al punto tale che fa impressione anche pensare che non sia transennato e che invece i turisti non solo ci possano arrivare, ma possano anche addentrarsi e salire fino alla terrazza. Luogo affascinante e con una vista sull'isola davvero spettacolare: dalla parte del paese di Favignana abbiamo riconosciuto tutti i posti dove eravamo già state e lo sguardo ha potuto spaziare fino alla costa siciliana. Dall'altro lato abbiamo potuto ammirare l'altra metà dell'isola con il faro di Punta Sottile e in lontananza Marettimo.

Gli interni dello Stabilimento Florio
Altra "gita" è stata quella alla ex Stabilimento per la lavorazione del tonno Florio, che in questo periodo è hub vaccinale per l'isola di Favignana. Ci hanno detto che non ci sono al momento visite guidate, ma la tonnara è aperta. Effettivamente quando ci andiamo è aperta e vediamo anche i medici che fanno i vaccini. Ci inoltriamo dunque nella vasta area ch'essa occupa, in capannoni e stanze abbandonate da tempo, dove sono rimasti macchinari arrugginiti e proprio per questo affascinanti e tutto è coperto dal guano degli uccelli. 

Noi non trascuriamo alcun anfratto e io mi scateno con le foto (alla fine le più belle della vacanza!). Dopo aver fatto quasi tutto il nostro giro approdiamo a un'area della ex tonnara che ha un aspetto molto più pulito e sistemato, quella che è stata oggetto di restauro. Mentre passeggiamo in questa zona ci si avvicina un operaio che ci chiede cosa ci facciamo lì e che dobbiamo uscire perché la tonnara al momento non è aperta al pubblico. Noi, molto accomodanti (tanto ormai abbiamo girato lo stabilimento in lungo e in largo), ci scusiamo e andiamo via!

 Infine una breve incursione merita anche il faro di Punta Marsala, anche questo abbandonato e affascinante come tutti i luoghi abbandonati.

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Il cibo

Villaggio dei pescatori a Marasolo
Riguardo alla nostra esperienza enogastronomica, non so se perché eravamo partite con aspettative troppo alte ovvero perché i ristoranti erano ancora in via di riapertura, non possiamo dire di portarci dietro ricordi memorabili.

Ottimo il cibo di strada, per esempio il cartoccio di pesce della Pescheria Florio, il pane cunzato del panificio Costanza, i fritti di U' Coppu (in particolare panelle e cazzilli), le cassatelle fritte del bar del corso, il panino con la battuta di gambero rosso del già citato Kiosko a Marasolo.

Per quanto riguarda i ristoranti, non ci entusiasma la tanto acclamata Osteria del SottoSale (buona, ma senza picchi) e nemmeno l'agriturismo L'Alencio, il cui cibo è discreto, ma la vista e il tramonto su Marettimo che si gode dalla terrazza eccezionali.

La vista dall'agriturismo L'Alencio
Avremmo voluto provare il bar/ristorante di Porto Cavallo ma è chiuso, e anche la rosticceria Scialae ma è chiusa pure quella.

Ciò detto, non baratteremmo mai la pace, la tranquillità, il mare meraviglioso di cui abbiamo potuto godere in questa fine di maggio con l'apertura di tutti i locali, che avrebbe sicuramente voluto dire molti più turisti.

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Le saline di Trapani

Il nostro ultimo giorno di vacanza lo trascorriamo ancora a Trapani; la sera, arrivando con il traghetto, non riusciamo a prenotare alcun ristorante (è sabato) e così mangiamo due arancine di Angelino, una frittura di pesce di Maree e una granita da Colicchia.

Le saline Culcasi, Trapani
Ma la chicca arriva il giorno dopo. Abbiamo ancora mezza giornata da spendere ed è il mio compleanno. Cosicché noleggiamo delle bici a pedalata assistita e ce ne andiamo verso le saline di Trapani. Dopo una bella passeggiata (anche se le piste ciclabili lasciano molto a desiderare) ci fermiamo alle Saline Culcasi, dove facciamo una bella passeggiata, vediamo il museo del sale, compriamo un po' di sale e infine ci fermiamo a pranzo al bel ristorante, dove gustiamo un ottimo antipasto misto della casa e delle buonissime cassatelle di ricotta. Torno a casa felice. E pure un po' abbronzata.

 
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Per qualche foto in più della vacanza a Favignana si veda qui.

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