Si tratta di un edificio dell'architettura razionalista disegnato e realizzato nel 1933 dall'architetto Luigi Moretti, che è stato recuperato anche grazie all'Art Bonus rispettandone le forme e le intenzioni originali, per farne uno spazio polifunzionale a disposizione della città. Peccato non poterlo visitare interamente, ma già gli spazi attualmente visitabili e percorribili danno l'idea di un edificio essenziale, funzionale e pieno di luce.

L'allestimento è piuttosto scenografico in quanto le foto sono fissate su dei pannelli organizzati secondo la logica del castello di carte da gioco, creando dunque un movimento e una visione filtrante su fotografie e persone piuttosto originale.
Certamente questo è uno degli aspetti migliori della mostra, insieme ovviamente alle fotografie di McCurry a cui forse abbiamo fatto l'abitudine, ma che - se ci soffermiamo ad osservarle attentamente - si rivelano in tutta la loro eccezionalità.
Per il resto, la mostra appare il risultato di un esercizio quasi semplificato. Le foto sono infatti banalmente accompagnate da citazioni sul libro e la lettura, scelte da Roberto Cotroneo, ma che io personalmente ho trovato piuttosto banali e per gran parte già ampiamente note.

In conclusione, pur apprezzando la passeggiata attraverso le foto, ho trovato la mostra molto, forse troppo divulgativa, ai limiti della banalità, sostanzialmente priva di spunti veri di riflessione che possano in qualche modo stimolare pensieri nuovi e autonomi da parte del visitatore. Un'occasione dunque parzialmente sprecata.
Voto: 3/5
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RispondiEliminaL'IMPORTANTE E' PREPARARSI PER FARE "CASSA" !!!
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