Due donne. Una sala da pranzo. Una è anziana, ha due figli (un maschio e una femmina) e un'insana passione per i fumetti che colleziona sugli scaffali della sala. L'altra molto più giovane, è un'insegnante, ma per necessità ha accettato questo lavoro come donna delle pulizie.
Entrambe si portano dentro grandi dolori e una specie di stanchezza della vita che le ha rese ostili al mondo esterno, incattivita la prima, depressa la seconda.
Il loro incontro è una deflagrazione tra due bombe a orologeria. Inizia una schermaglia emotivamente sempre più impegnativa che via via si trasforma in rispecchiamento, vicinanza, comprensione profonda, pur mantenendo i toni a volte esagerati e sopra le righe di un rapporto madre-figlia. Allontanamenti e riavvicinamenti si succedono, mettendo progressivamente a nudo le fragilità e i dolori di ognuna, e il loro senso di sconfitta che culminerà nella condivisa decisione finale.
Sul palco giganteggiano e fanno davvero a gara di bravura le due straordinarie interpreti: la grande Maria Paiato che ormai non mi sorprende neanche più per quanto riesce a diventare un tutt'uno con il personaggio che interpreta, e la sorpresa (almeno per me!) Arianna Scommegna, che si dimostra totalmente all'altezza del compito.
Il testo, scritto da un autore contemporaneo catalano, Josep Maria Benet i Jornet, è di straordinaria intensità sia nei suoi contenuti drammatici che nella sua venatura quasi comica, affidata soprattutto alle idiosincrasie e alle piccole meschinità e cattiverie della donna anziana.
Non si esce di certo sollevati dal teatro, ma convinti che quando a teatro confluiscono un buon testo e delle grandi interpreti non c'è spettacolo che tenga il confronto.
Voto: 4/5
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