
Ed eccomi qua, insieme a F., in un Quirinetta ancora praticamente deserto. Ci sediamo alle poltroncine laterali a fare due chiacchiere in attesa che sul palco salga il primo gruppo previsto per oggi, Armaud.

Sale sul palco Armaud, la multistrumentista romana Paola Fecarotta, accompagnata dagli altri due componenti del trio, Marco Bonini (dei mamavegas) e Marco Mirk. Il primo pezzo è interamente strumentale e ci dà la misura delle sonorità di questo gruppo, che sono un mix particolare di melodie in parte già sentite e soluzioni e proposte nuove. La voce di Armaud è un soffio, che viene totalmente soffocato da chitarre e batteria. Solo nel pezzo in cui Armaud canta da sola con la sua chitarra si può davvero apprezzare il suo essere anche cantante. Ma la giovane musicista, che ci fa ascoltare tromba, chitarra e tastiere, e che mostra una timidezza incredibile nei confronti del pubblico, sa il fatto suo e la sua performance si fa apprezzare.

L'estetica e la fighettaggine non sono certamente le cose su cui questo giovane gruppo punta, ma la sostanza è tanta. Le sonorità indie-rock anni '90, i testi giovanilisti, ma ispirati, delle canzoni, la voce possente di Adele, le melodie che si sviluppano in un crescendo che trascina il pubblico sono i loro punti di forza.

Il pubblico - pur non numerosissimo - si muove a ritmo, applaude e partecipa, evidentemente gratificato dalla musica che questi ragazzi stanno esprimendo sul palco.
E, come sono arrivati, così gli Any Other se ne vanno, mescolandosi al pubblico, esattamente come quando sono entrati al Quirinetta e la prima cosa che hanno fatto è stata mettersi in platea ad ascoltare Armaud.
Bravi! Coltivate quello che siete e spero che diventerete quello che volete diventare (OMG, come sto diventando vecchia! ;-) )
Voto: 3/5
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