Palermo. Samira (Elena Cotta) è un'anziana donna di Piana degli Albanesi che ha perso l'amata figlia per un cancro. Così, da allora va ogni domenica a trovarla al cimitero e ritorna a casa, in via Castellana Bandiera, con la sua Punto.
Rosa (Emma Dante) è una giovane donna palermitana che è fuggita via dalla Sicilia molti anni fa, ma vi ritorna per andare con la sua compagna Clara (Alba Rohrwacher) al matrimonio di un amico di quest'ultima.
Entrambe hanno caratteri forti e ostinati. Entrambe si portano dentro dolori e questioni irrisolte che traspaiono dai loro occhi, ma non vengono esplicitate in parole.
Per questo quando le loro due macchine si incontrano una di fronte all'altra in via Castellana Bandiera (una strada budello a doppio senso), nessuna di loro vuole cedere il passo e il confronto tra le due donne si trasforma in un vero e proprio duello.
L'impianto è teatrale (e come poteva essere differente considerato che Emma Dante viene dal teatro e questa è la sua prima opera cinematografica?). Sulla scena ci sono due macchine e due donne il cui confronto assume i toni della tragedia greca, cui fa da coro la varia umanità che abita in via Castellana Bandiera e che a suo modo amplifica, commenta, interpreta quanto avviene sulla scena.
La sceneggiatura è contratta e minimalista, forse - ma è solo un'ipotesi - perché il libro della stessa Emma Dante dal quale il film è tratto gioca molto su quello che si muove oltre la sfera del visibile, nelle menti e nei cuori delle due protagoniste.
Qui invece molto resta sottinteso e le domande del pubblico restano spesso senza risposta.
Tutto viene risucchiato nell'imbuto di via Castellana Bandiera, i pensieri, le parole, i sentimenti, le persone. Le due donne nelle rispettive macchine fanno da punto nel quale tutto si aggruma, per poi scivolare via quando traumaticamente la concrezione si scioglie, facendo apparire grazie a uno sguardo diverso della telecamera più larga la strada che prima ci sembrava un budello.
Quella di Emma Dante è un'opera prima potente, che nel suo essere così involuta e quasi accartocciata su se stessa riesce a trasmettere un senso di mistero e di incertezza pur senza poter contare su un contenuto narrativo articolato.
Voto: 3/5
giovedì 3 ottobre 2013
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