domenica 15 febbraio 2009

La caccia


Tratto da un episodio de Le Baccanti di Euripide, La caccia è uno spettacolo teatrale che molto deve alla straordinaria bravura di Luigi Lo Cascio, unico attore sul palco e regista.
Lo spettacolo si caratterizza per una piacevole originalità ed elementi di grande modernità, in quanto alterna a monologhi da teatro classico, proiezioni sul fondale nero che inglobano quanto avviene sulla scena e sono parte integrante della storia, brevi interruzioni con proiezioni su schermo televisivo e la presenza di un attore-bambino che compare solo in immagini filmate ma interagisce con il protagonista.
Lo spettacolo ha un'atmosfera onirica che avvolge lo spettatore e lo trascina prima nella pazzia poi nel triste destino del protagonista, Penteo, tiranno di Tebe.
Le componenti dello spettacolo, diverse sul piano dei registri linguistici e degli strumenti di comunicazione e apparentemente slegate o discontinue, sono in realtà tenute insieme da un filo conduttore, che è chiaro solo alla fine: la seduzione.
La caccia è una metafora della seduzione nella quale anche quando pensiamo di essere noi i cacciatori ci accorgiamo spesso di finire per diventare delle prede... La seduzione è un potente magnete che ci richiama in mille modi diversi, la curiosità del nuovo, la promessa della felicità, la ricerca del benessere, la fascinazione del potere... E altrettanto magnetico è Luigi Lo Cascio con la sua voce suadente, il suo sguardo allucinato, il suo corpo sinuoso, la sua capacità di trasformazione.
E tutto questo attraverso il linguaggio antico della tragedia greca, che si fonde e confonde con la modernità banalizzante del linguaggio pubblicitario.
Lo spirito critico e la lucidità non sono mai sufficienti in un mondo di cacciatori e prede. State all'erta!
Voto: 4/5

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