Pur essendo molto curiosa del mondo giapponese in tutte le sue declinazioni, non sono particolarmente appassionata di manga. Si tratta di un mondo che mi rimane parzialmente oscuro e di cui faccio fatica a individuare i diversi generi, oltre al fatto che ogni volta che ne prendo uno in mano ci metto un po' ad abituarmi alla modalità di lettura inversa rispetto a quella cui noi occidentali siamo abituati.
Ciò detto, siccome sono una persona curiosa e molto testarda, e penso anche che nel tempo i nostri gusti cambiano, ogni tanto ci riprovo e compro qualche manga, magari sulla scorta di letture di recensioni che hanno solleticato la mia curiosità.
Questa volta sono finita un po' a caso sul manga di Naoko Kodama che racconta la storia di Machi e Hana, rispettivamente senpai e kohai, sostanzialmente due compagne di college delle quali la senpai è la maggiore e l'altra è la più giovane. Machi lavora in azienda ed è una donna in carriera, mentre Hana è una designer e disegnatrice e cerca di sbarcare il lunario come può. Di fronte alle insistenze dei genitori di Machi, che vorrebbero vedere la figlia sistemata, Hana propone di sottoscrivere un contratto matrimoniale e di andare a vivere insieme. Per Machi sarebbe l'occasione di zittire i genitori, per Hana la possibilità di risparmiare per un po' sull'affitto in attesa di tempi migliori.

Machi diventa più sicura di sé e comprende la necessità di liberarsi definitivamente del condizionamento dei suoi genitori e dei limiti imposti dalla società per perseguire i suoi obiettivi e i suoi veri desideri, Hana si scopre ancora innamorata della sua senpai a cui aveva dichiarato il suo amore - senza esserne ricambiata - diversi anni prima.
Quella di Machi e Hana è una storia delicata che dietro un tono molto leggero e divertito (in cui non manca l’elemento demenziale, com'è tipico di questo genere di manga) affronta temi importanti, tra tutti il ruolo della donna nella società giapponese e la strada ancora da percorrere per l'effettiva emancipazione, nonché il profondo conservatorismo delle famiglie e della società giapponesi.
Alla fine della lettura mi resta una distanza culturale forte rispetto al modo di raccontare del manga che faccio ancora fatica a colmare, però da alcuni punti di vista mi ci sento anche parzialmente riconciliata.
Voto: 3/5
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