Ogni cosa è bellissima, e io non ho paura / Yao Xiao; trad. di Flavia Piccinni. Roma: Edizioni Atlantide, 2020.
Yao Xiao è una fumettista queer di origine cinese che vive a New York. In questo albo esteticamente bellissimo - per i colori e per la scelta dei materiali - ci propone un suo personalissimo percorso interiore finalizzato a una specie di riconciliazione con il proprio sé.
Xiao deve fare i conti da un lato con le origini cinesi e i legami familiari, nonché con il controverso rapporto con la città in cui vive e a cui sente di non appartenere fino in fondo, dall'altro con il suo orientamento sessuale e il suo essere queer, che si sommano ai già non pochi possibili motivi di razzismo nei suoi confronti.
Attraverso l'utilizzo di strisce e frammenti di racconto (ciascuno identificato da un titolo esplicitato solo in fondo) e di disegni semplici e nettamente contornati con colori molto saturi, Xiao trasforma il suo percorso interiore in un viaggio universale e poetico, fatto di tappe dalle mille sfumature: dolorose, piene di speranza, tristi, gioiose, strampalate, giocose, razionali, serie, oniriche, bizzarre.
Ciascuno avrà modo di entrare in sintonia con almeno uno di questi stati d'animo e delle situazioni che Xiao ci racconta. A chi poi ha lasciato il proprio paese per vivere e lavorare altrove, prendendo in parte le distanze dalla cultura di origine e facendo scelte personali non del tutto allineate, la sensazione di straniamento di Xiao risulterà molto familiare.
Per quanto mi riguarda alcune pagine hanno risuonato profondamente con il mio mondo (me stessa o le persone a cui voglio bene) e in alcuni casi ho trovato le osservazioni di Xiao illuminanti nella loro semplicità; altre pagine - soprattutto quelle più oniriche o narrativamente destrutturate - mi sono risultate più ostiche e meno comprensibili.
Forse l'albo meriterebbe una seconda lettura per soffermarsi di più sui disegni oltre che sulle parole e per comprendere meglio la sensibilità fragile e originale della sua protagonista.
Voto: 3,5/5
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