mercoledì 9 maggio 2018

A Toys Orchestra (+ Knup Trio). Monk, 3 maggio 2018

Era un po' che inseguivo gli A Toys Orchestra dal vivo. Me li aveva fatti conoscere qualche anno fa la mia amica V., anche perché - nonostante il nome del gruppo e le canzoni in inglese - questi musicisti sono sostanzialmente suoi conterranei (vengono da Agropoli).

Le cose che V. mi aveva fatto ascoltare a suo tempo mi erano piaciute parecchio, poi all'uscita dell'album Butterfly Effect ero rimasta un po' interdetta (e forse non io sola), perché il gruppo aveva deciso di sperimentare in direzioni nuove, decisamente in rottura con il passato.

Invece da poche settimane è uscito il nuovo lavoro, Lub Dub, con cui gli A Toys Orchestra tornano alle loro sonorità più tipiche e a una vena più intimistica, che personalmente sento più vicina a me e forse anche più congeniale a loro. Il nuovo album l'ho ascoltato diverse volte prima di andare al concerto e ho subito amato diverse canzoni, in particolare Dance Lady Dance, Like a Matisse, Lub Dub e Someone Like You.

Nella serata del Monk (che si conferma sempre una splendida location), dopo l'opening del Knup Trio (batteria, tastiere e contrabbasso, più sintetizzatore), che presenta il suo ultimo lavoro strumentale Run, salgono sul palco i cinque ragazzi degli A Toys Orchestra: il cantante e chitarrista, Enzo Moretto, con l'immancabile cappellino, e i musicisti Ilaria De Angelis, una presenza scenica al contempo importante e riservata, Raffaele Benevento, Andrea Perillo e Julian Barrett.

Durante il concerto che dura più di un'ora e mezzo, anche grazie a un bis chiesto a gran voce e piuttosto sostanzioso, gli A Toys Orchestra ci suonano quasi integralmente il loro ultimo album, ma di tanto in tanto propongono incursioni nei loro lavori precedenti che il pubblico dimostra di apprezzare molto.

La cosa sorprendente - almeno per me - è che, a parte il batterista e la voce principale che è sempre quella di Enzo Moretto, per il resto i ruoli dei musicisti sono tutti perfettamente intercambiabili. Ad ogni canzone ciascun musicista sceglie un diverso strumento, passando dalle tastiere, al basso, alla chitarra, in un continuo rimescolamento della formazione, cosa che a livello scenico ha un impatto decisamente interessante.

La versatilità mi sembra una caratteristica propria degli A Toys Orchestra, e non solo dal punto di vista dell'uso degli strumenti, bensì anche nelle sonorità e nelle atmosfere. Nello stesso concerto infatti essi sono capaci di passare da atmosfere intimiste a sonorità da rock puro, a forme di pop sofisticato fino all'elettronica. E in ognuna di queste sonorità sembrano perfettamente a loro agio. Tra l'altro il passaggio dall'una all'altra avviene in molti casi senza soluzione di continuità al punto da realizzare veri e propri medley.

Il leader Enzo Moretto sembra un classico timido che riesce a sciogliersi solo quando suona la sua chitarra saltellando per il palco, ma che poi è quasi in difficoltà a parlare con il pubblico. Ci fa capire però a più riprese che gli A Toys Orchestra escono da un periodo non facile ed essendo al primo tour dopo quattro anni hanno bisogno di tutto l'affetto e il sostegno possibile del pubblico, che non si fa attendere.

Una bella esperienza musicale che non mi fa rimpiangere le ore di sonno perso e la fatica di alzarsi il giorno seguente.

Voto: 3,5/5

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