Comunque, eccoci qua io e F. in terza fila prontissime per il concerto visto che negli ultimi giorni abbiamo riascoltato un po' della musica della Olsen, in particolare l'ultimo album My woman.
La prima cosa che ci colpisce è che sul palco c'è solo una chitarra e un amplificatore, mentre noi ci aspettavamo la cantante accompagnata da tutta la band. Capiamo dunque che ci aspetta un concerto di tipo intimistico.

Dopo un po' di attesa, finalmente si presenta sul palco Angel Olsen, che sembra quasi sorpresa dell'applauso spontaneo e caloroso che arriva immediatamente. Angel ha un vestitino colorato e si offre al pubblico in tutta la sua semplicità, con la sua chitarra in braccio.

Da questo momento in poi la Olsen alterna le sue canzoni (per la scaletta vi rimando alla recensione del Cibicida, perché io non avrei saputo ricostruirla in alcun modo) alle chiacchiere divertite con il pubblico. Sembra che Angel si prenda quasi gioco di noi, ci prenda in giro a più riprese, e devo dire che è abbastanza spiazzante la differenza tra la sua espressione seria e concentrata quando canta e i sorrisi che le aprono il volto quando parla con il pubblico.

E infatti dopo un'ora di concerto, quando il pubblico la richiama per un bis, ci dice che ci farà solo un'altra canzone se per noi va bene perché a questo punto il letto l'aspetta. Questa canzone ce la fa scegliere e una ragazza dal pubblico, che poi sapremo chiamarsi April in quanto lei stessa glielo chiederà per dedicargliela, chiede a gran voce - se non sbaglio - White Fire.
Personalmente avrei forse preferito un concerto in full band e probabilmente anche qualche canzone delle sue più famose eseguite dal vivo; esco dunque dal concerto un po' disorientata e non del tutto soddisfatta.
È stato però comunque interessante e divertente fare la conoscenza di Angel Olsen.
Voto: 3/5
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia qui un tuo commento... Se non hai un account Google o non sei iscritto al blog, lascialo come Anonimo (e se vuoi metti il tuo nome)!