Questa volta nessun problema all'ingresso, e siccome sono arrivata come al solito parecchio in anticipo approfitto per mangiare qualcosa nell'area food. Poi mi aggiro chiedendomi come mai non c'è nessuno sotto il palco grande.

Comunque mi infilo in un corridoio tra le teste da dove spero di poter fare un po' di foto.
Il concerto è aperto dagli Stag, un gruppo formato da quattro ragazzi, un cantante e tastierista nonché leader del gruppo (Marco Guazzone), un trombettista (ma anche voce), un chitarrista e un percussionista. Il pubblico li accoglie con una certa freddezza, ma - dopo le prime canzoni - l'interesse verso questi bravi musicisti cresce e il ritmo pure. La loro breve esibizione si conclude con una canzone dal ritmo sostenuto che trascina il pubblico nel ballo.

Levante si rivela - e si conferma per chi ha già assistito ai suoi concerti - un vero e proprio animale da palcoscenico. Una cantante che non solo canta, ma interpreta con il corpo, con le espressioni facciali, con i balli scatenati che improvvisa, cui si alternano momenti di grande suggestione e intimità con alcune canzoni.

La cantante di origine siciliana (il cui vero nome è Claudia Lagona) non si risparmia. Ci canta quasi tutto il suo repertorio nei tempi del suo spettacolo, cosicché tutti nel pubblico prima o poi vengono accontentati e hanno la possibilità di cantare con lei la loro canzone preferita.

Un pubblico con il quale lei interloquisce poco e ci dice anche perché: perché tutto quello che ha da dire finisce nelle sue canzoni ed è con quelle che vuole esprimersi e parlare a ciascuno di noi.
Quando ci saluta abbiamo fatto il pieno della sua energia e Levante ha conquistato anche chi, come la mia amica M. che è venuta a sentire il concerto senza conoscerla, la ascoltava per la prima volta.
Voto: 4/5
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