Caffè amaro / Simonetta Agnello Hornby. Milano: Feltrinelli, 2016.
Maria è la figlia quindicenne dei Marra, Ignazio e Titina, una famiglia piccolo-borghese il cui padre, avvocato socialista, ha fatto scelte di giustizia sociale che non hanno consentito a lui e alla sua famiglia la completa tranquillità economica e la scalata sociale. Quando Pietro Sala, figlio della benestante famiglia dei Sala, già imparentata coi Marra, mette gli occhi su Maria, questa decide di accettare la proposta di matrimonio, pur essendo Pietro molto più grande di lei e circondato da fama di sciupafemmine e giocatore d'azzardo.
Il nuovo libro di ambientazione siciliana di Simonetta Agnello Hornby racconta la storia di Maria, del suo matrimonio con Pietro, della sua educazione sentimentale ed erotica, ma anche culturale ed estetica, dell'amore tormentato per Giosuè, del rapporto con le famiglie di origine e i tre figli, Anna, Vito e Rita.
Ma, soprattutto, Caffè amaro è la storia della Sicilia e dell'Italia nel difficile periodo storico che va dai Fasci siciliani alla fine della Seconda guerra mondiale, con tutti i suoi cambiamenti e anche tutti gli elementi di continuità.
Caffè amaro è esattamente la tipologia di libro che piace a me, di quelli che - attraverso la storia del loro personaggio principale - ci raccontano innanzitutto una saga familiare con il suo alternarsi delle generazioni, in secondo luogo i cambiamenti nel contesto sociale e politico circostante, in un andirivieni continuo tra le piccole storie e la Storia con S maiuscola.
Se poi al centro del racconto c'è una donna forte e indipendente, nonché appassionata come Maria e il mondo intorno viene riportato in vita con il dettaglio storico e la capacità narrativa della Agnello Hornby il risultato diventa più che godibile.
Una lettura estiva perfetta, che per me è stata anche quella inaugurale dell'estate 2016.
Voto: 4/5
giovedì 25 agosto 2016
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