domenica 8 giugno 2014

Più buio di mezzanotte

Siamo a Catania. Protagonista di questo romanzo di formazione è Davide (Davide Capone), un adolescente dai tratti delicati, femminili, che ama cantare e sogna di esibirsi su un palcoscenico, che intanto ha ricostruito nella soffitta di casa sua.

A casa però suo padre non lo accetta e vorrebbe a tutti i costi un figlio "normale". Nonostante l'affetto della madre (Micaela Ramazzotti), Davide decide di scappare e si rifugia a Villa Bellini, unendosi a un gruppo di giovani diseredati dai soprannomi buffi, Rettore, Meriliv, Wonder. Ragazzi anche loro in conflitto con le famiglie che non accettano la loro diversità, che si arrabattano come possono, prostituendosi per strada e rubacchiando nei supermercati, esposti ad ogni genere di sopruso e di violenza. Anime belle che il mondo cosiddetto normale rifiuta e maltratta, ma poi sfrutta a proprio uso e consumo.

Qui Davide trova una famiglia, un gruppo che lo accetta e non lo giudica, e fa le sue prime esperienze, sperimentando la dolcezza dei sentimenti ma anche la durezza della vita per chi vuole essere se stesso e libero.

Purtroppo le vite di questi giovani tenuti ai margini si muovono su un filo sottile sospeso, da cui è molto facile cadere. Basta un momento di debolezza, di scoraggiamento, di perdita della speranza perché tutti i propri sogni si infrangano su una realtà dentro la quale sembra non ci sia posto per i sogni di tutti.

Davide Capone è molto bravo e il regista, Sebastiano Riso, fa un buon lavoro di contenimento su un tema che avrebbe potuto essere molto più esibito e poteva facilmente scadere nel sopra le righe, mentre si mantiene su un piano di misurato realismo.

C'è però qualcosa che impedisce a questo film di essere pienamente riuscito. Forse alcune scelte di sceneggiatura (ad esempio la madre cieca di Davide), ovvero di montaggio (la sequenza temporale non è sempre chiara e non sempre è evidente quali sono i flashback e quali no), o ancora qualche rigidità nella recitazione che a tratti crea una sensazione di finzione.

Avendo letto delle vicissitudini che il regista ha dovuto attraversare per riuscire a realizzare questo film, considero buona questa opera prima, ma al contempo ne vedo anche i limiti e la almeno parziale incompiutezza.

Voto: 2,5/5


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