martedì 18 marzo 2014

Fermo / Sualzo

Fermo / Sualzo. Milano: Bao Publishing, 2013.

Quando C. ha visto in libreria questo graphic novel si è detta convinta che l’autore fosse spagnolo, perché il suo modo di disegnare e i tratti somatici delle persone le apparivano innegabilmente spagnoli. In realtà, abbiamo scoperto poco dopo che l’autore è italianissimo, si chiama Antonio Vincenti, in arte Sualzo, e che la storia è ambientata in Italia, in buona parte a Bibbiena, dove il protagonista svolge il suo servizio civile, in un’epoca in cui la leva è ancora obbligatoria.

In realtà, l’intuizione di C. non era del tutto errata, perché effettivamente ho trovato molto del tratto di Paco Roca e anche del suo stile in questo fumetto. Bello però sapere che si tratta di un italiano, anche se - come molti altri suoi colleghi - ha dovuto spesso guardare all’estero per vedere riconosciuta la sua arte.

La storia è in buona parte autobiografica. Il protagonista è fidanzato da molti anni, vive con la propria famiglia, suona il sassofono, ma è sostanzialmente perseguitato dalle paure che si manifestano con attacchi di panico. Chiamato alla leva obbligatoria, opta per il servizio civile sperando di essere mandato in biblioteca dove potrà trascorrere un anno tranquillo e isolato dal mondo (!). Purtroppo però non sa cos’è la Dewey, a differenza del suo collega, e dunque viene destinato ai servizi sociali, in particolare al supporto delle famiglie che hanno al loro interno un disabile psichico.

All’inizio Sebastiano ne è terrorizzato. I cosiddetti “matti” con cui deve trascorrere il suo tempo amplificano le sue paure e lo fanno sentire totalmente incapace di affrontare non solo il suo compito, ma anche la quotidianità, fatta anche delle sue passioni come il sassofono.

Questa esperienza però lo cambierà profondamente e lo aiuterà a capire quando stare fermo, senza fuggire di fronte alla vita, e quando muoversi per cogliere le opportunità e le occasioni che la vita stessa ci offre.

Una storia minimale e commovente che rivela qualità tecniche e sensibilità dell’autore. Una storia che tutti quelli che in una fase più o meno lunga e complessa della vita sono stati paralizzati dalla paura dovrebbero leggere.

Voto: 3,5/5

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