Purtroppo non ho portato con me la macchina fotografica e dunque non posso adeguatamente illustrare con immagini mie quella che si è configurata come la mia prima vera serata fiamminga da quando sono a Bruxelles!
La serata potrebbe essere messa sotto l'etichetta "Stoemp" (quella che vedete qui a fianco), perché lo "stoemp" è sia un piatto nazionale fiammingo (praticamente una specie di purè di patate con verdure) che viene usato come accompagnamento di numerosi piatti di carne, sia una serie di concerti gratuiti che un gruppo di bar e caffè del centro di Bruxelles ospitano per dare spazio e visibilità a gruppi e cantanti emergenti fiamminghi.
Eh sì, perché la serata è stata fiamminga da un punto di vista sia culinario sia musicale. Il tutto è iniziato con una cena da Ploegmans, una tipicissima brasserie di cucina belga, in Rue Haute (tra il Sablon e Les Marolles), con i tavoloni in legno, le birre alla spina, la lavagna con i piatti del giorno e il tipico odore di frites (patate fritte) a farla da padrone.
Per onorare il posto prendiamo due piatti altrettanto tipici: la carbonnade (una specie di spezzatino di manzo cotto nella birra scura, in questo caso la Faro) con le frites e il mignon de porcelet à la brabançonne (un filetto di maiale in salsa bianca con contorno di chicons, quelli che noi chiamiamo insalata belga, e crocchette di patate). Il tutto innaffiato da una buona Leffe blonde.
Avrei tanto voluto prendere la tarte tatin flambée, ma il pensiero dei soldi investiti nella palestra mi ha fatto desistere :-((
E così con le pance piene, ci dirigiamo al Cafè Kafka dove dovrebbe appunto esserci in programmazione un concerto gratuito di un gruppo fiammingo, il cui nome è Marble Sounds. Durante il giorno avevo preso informazioni su questi ragazzoni fiamminghi (sebbene uno dei componenti abbia un nome italiano), guardando il loro sito su Myspace e ascoltando su You Tube alcune delle loro canzoni (che meraviglia Internet!) e mi avevano convinto.
Effettivamente quando arriviamo stanno ancora suonando. In questo spazio un po' angusto in fondo al locale, in cui il numero dei cavi e delle prese elettriche è assolutamente esorbitante. Chitarre, basso, batteria e tastiera per un classico gruppo indie che - non so bene perché - mi ricorda The Notwist. Forse per gli occhialoni neri del cantante e del chitarrista, forse per la vena un po' malinconica delle canzoni, forse per lo stile sicuramente nordeuropeo. I ragazzi cantano in inglese, ma parlano in fiammingo tra una canzone e l'altra, per un pubblico che effettivamente è in gran parte fiammingo. E noi - vi assicuro - nonostante la nostra Maes in mano - non ci confondiamo affatto nella folla. Anche se, quando per far tornare i Marble Sounds sul palco per il bis, mi unisco ad applausi e fischi con il mio potente "fischio alla pecorara", credo di essermi conquistata il rispetto dei miei vicini.
E così ancora una canzone. E poi saluti e baci. Al prossimo concerto. Magari gli Isbells.
Ci si avvia verso casa attraversando questa Bruxelles notturna. Che - vi assicuro - comincia a piacermi, certo ora che sto per andar via. Sto già pensando al post che scriverò alla mia partenza e che dedicherò a cosa mi mancherà di questa città (e magari a cosa suggerisco di fare, vedere, mangiare a quelli che ci restano o ci verranno). Una città che non conquista con lustrini e monumenti, ma tutto sommato accoglie e avvolge. Non come una mamma. Come un'amica, con cui il rapporto non è scontato, ma si costruisce, si mette in discussione e si rafforza nel tempo.
E ora, godetevi anche voi i Marble Sounds in The time to sleep:
mercoledì 29 settembre 2010
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