
Ha ragione chi dice che l'immagine di quell'America avanzata, innovativa e di mente aperta che spesso noi europei ci portiamo dietro a malapena corrisponde alle sponde est e ovest degli Stati Uniti. Perché tutto quello che c'è lì, nel mezzo, è in realtà un mondo che per certi versi ci è sconosciuto e per certi altri ci è molto più familiare.
Siamo nel Wisconsin, uno stato della regione dei Grandi Laghi, al confine con il Canada, innevato per buona parte dell'anno, con una presenza pervasiva della cultura cattolica che permea di sé l'educazione e la vita delle famiglie.
Qui vive Craig, insieme a un padre burbero e autoritario, una madre molto devota e il fratello Phil, con cui divide il lettone e le punizioni per le marachelle. Crescerà con la passione per il disegno, affascinato e nello stesso tempo compresso dai racconti della Bibbia e dalla morale cattolica, deriso, lui timido e gracilino, dai compagni di scuola, esuberanti e muscolosi, ma anche un po' stupidi.

Il ritorno a casa, il dolore del distacco, la fine del primo, sognante e puro rapporto d'amore della sua vita aprirà il protagonista al bisogno di una cesura nella propria esistenza. Abbandonare la sua città, seguire la sua vocazione per il disegno, allontanarsi non da Dio, ma da quell'insieme di precetti e da quell'apparato che non comprende più, ritrovare il rapporto con suo fratello, cercare la propria identità, quella cui nessuna istituzione dall'esterno (sia essa la Chiesa, la famiglia, la coppia) può dare una risposta compiuta.

Non una lettura leggera quella delle quasi 600 pagine del romanzo a fumetti di Thompson, a tratti irritante nel tratteggiare una realtà che ha tutte le caratteristiche del provincialismo più gretto. Forse una ricostruzione amplificata dalla memoria dell'infanzia e dell'adolescenza, come smisurata è la rappresentazione grafica degli adulti. Certo una lettura in cui chiunque abbia fatto un percorso - più o meno doloroso - di affrancamento dall'imprinting che ha ricevuto - e magari per questo ha dovuto fisicamente creare un distacco con quel mondo e quelle persone, per ritrovarli solo in un momento successivo - vi si riconoscerà. Con lo sguardo tenero che solo chi - attraverso questo processo - ha tirato fuori
- un pezzetto alla volta - il suo io più nascosto può avere.
Da leggere. Ma solo se siete del mood giusto ;-)
Voto: 3,5/5
non sono affatto d'accordo...
RispondiEliminaSecondo me merita tantissimo; se anche volessimo tralasciare la bellezza delle tavole (tra le più equilibrate che abbia mai letto), la trama è davvero ben costruita. Per fortuna (ma forse per voi purtroppo) esistono anche le piccole realtà urbane, dove le regole ci sono e quindi possono essere infrante. Come altro credete che si assapori la vita? avendo tutto e subito? Cmq davvero bello e sincero. UN 8 pieno pieno
Ciao Ramona! Questo blog esiste anche per ascoltare la varietà delle opinioni e per dare spazio a sensibilità diverse, che credo rappresentino sempre una ricchezza...
RispondiEliminaA me Blankets è piaciuto, tanto che gli ho dato 3,5/5 che è un po' come 8/10 e non demonizzo affatto le piccole realtà urbane, semmai penso che sia importante riappropriarsene attraverso un percorso di libertà personale.
Grazie del tuo commento che mi ha permesso di tornare a riflettere.
all'inizio un po' mi irritava, quel ragazzino timido e inconcludente, poi pian piano ho provato a immedesimarmi e allora la storia mi ha preso, e molto.
RispondiEliminacredo sia una grande storia, dici bene, di affrancamento dall'imprinting ricevuto.