sabato 24 dicembre 2016
Hugo Pratt e Corto Maltese. 50 anni di viaggi nel mito. Bologna, Palazzo Pepoli, 18 dicembre 2016
Approfittando di una puntatina pre-natalizia bolognese, vado a vedere la mostra su Hugo Pratt e Corto Maltese, in programmazione a Palazzo Pepoli fino a marzo e di cui alcune amiche mi avevano parlato benissimo.
Devo premettere che non ho mai letto niente di Corto Maltese (o meglio qualche volta ci ho provato ma non mi ha mai conquistata) e so poco anche del suo creatore. Però Corto Maltese è un'icona da cui è praticamente impossibile non restare affascinati, non foss'altro che per la qualità dei disegni e degli acquerelli di Hugo Pratt.
La mostra si sviluppa al primo e secondo piano del palazzo. Il primo piano è un iniziale approccio a Hugo Pratt, attraverso un bellissimo documentario che racconta questo personaggio così pieno di energia vitale e di creatività, nonché una prima presentazione di Corto Maltese attraverso la sua biografia e la proiezione dei disegni ad acquerello che lo rappresentano e che si formano sotto i nostri occhi, ma anche una passeggiata attraverso i primi passi del suo autore nel mondo del fumetto.
Ne viene fuori una commistione profonda tra Pratt e Corto Maltese, entrambi innamorati della vita, dell'avventura, delle donne, dei viaggi, della magia e del mistero.
Il secondo piano è quasi interamente dedicato a Corto Maltese e al modo in cui le storie e il disegno di questo personaggio si collocano nel percorso di Pratt, nonché a tutte i richiami letterari - e non solo - presenti nelle storie di Corto. Bellissime le tavole originali dei fumetti, da cui si comprende come essi vengono costruiti, e anche gli acquerelli nei quali Pratt propone studi di luoghi e di tipologie umane.
Questa carrellata si conclude con una parete in cui sono appese le tavole originali di Una ballata del mare salato, il romanzo a fumetti in cui per la prima volta comparve Corto Maltese, come personaggio secondario, e infine con alcune tavole dell'avventura di Corto, pubblicata nel 2015, quindi dopo la morte di Pratt, e realizzata dallo sceneggiatore Juan Dìaz Canales e dal disegnatore Rubén Pellejero, a testimonianza del fatto che questo personaggio ha in qualche modo acquisito una vita autonoma.
E così, sala dopo sala, è evidente che il fumetto è un'espressione artistica che non ha niente da invidiare alla pittura, alla letteratura, alla poesia, e che proprio per questo merita di essere omaggiata in spazi espositivi importanti, mantenendo però la straordinaria capacità di poter arrivare a tutti in nome della sua dimensione per così dire popolare.
Consigliatissima a tutti, grandi e piccini.
E a me è venuta voglia di leggere Una ballata del mare salato, che però scopro oggi non è attualmente disponibile nella sua edizione italiana più fedele a quella originale :-(
Voto: 4/5
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