giovedì 20 settembre 2012

Ribelle - The brave


Vado a vedere Ribelle - The brave in 2D allo spettacolo delle 22,30 in una sala in cui siamo in tutto sei, di cui due bambine. E, d'altra parte, c'era da aspettaserlo...

Ma - in qualunque condizione - i film della Pixar rappresentano per me un'attrattiva irrinunciabile.

Innanzitutto perché c'è sempre il cortometraggio che precede il film e che di solito è una chicca. Ed anche questa volta la Pixar non si smentisce con il corto Luna che racconta di un ragazzino che in barca con due adulti (papà e nonno?) "getta l'ancora sulla luna piena" con il compito di spalare le luci per farne una luna nuova. Un romanzo di formazione in pochi minuti che ben dispone alla visione successiva.

Ed eccoci al film Ribelle che inizia con le migliori intenzioni: gli splendidi paesaggi scozzesi resi con una vividezza che ormai rende difficile distinguere un cartone da un film vero, la colonna sonora evocativa e una protagonista simpaticissima, Merida, principessa che si ribella al destino già scritto per lei, ossia quello di sposare il figlio di uno dei capi clan e governare il regno che suo padre ha unificato e liberato dalle guerre.

A Merida - con la sua folta chioma rossa - piace andare a cavallo, scoccare frecce, perdersi nei boschi, vivere a contatto con la natura, e questo ruolo e le rigide regole che lo caratterizzano le stanno troppo strette.

L'incontro con una strega e l'incantesimo che trasformerà sua madre in un orso daranno il via a una serie di avventure da cui Merida uscirà adulta, non cambiata, ma sicuramente più consapevole delle sue responsabilità, e sua madre più capace di comprenderne i desideri.

La prima parte del film è eccellente, in perfetto stile Pixar, con una storia politicamente scorretta e spunti divertenti per i bambini, ma anche ricchi di implicazioni per il pubblico adulto. Nella seconda metà - dall'incantesimo in poi - si assiste invece a un più tradizionale film Disney, con una storia più sempliciotta, l'elemento dell'avventura, le canzoni di Noemi e la ricomposizione finale.

E il significato di secondo livello resta talmente sottotraccia da risultare quasi invisibile.

Va detto che - in generale - a parte il personaggio principale di Merida e la mamma orsa (entrambe con una resa nelle espressioni assolutamente straordinaria), gli altri personaggi (a cominciare dal padre fino ad arrivare ai capi clan e ai loro figli) quasi non sembrano uscire dai laboratori Pixar, mentre sono perfettamente in linea con la tradizione Disney.

Non si può dire di uscire dal cinema scontenti. Al contrario! Però la Pixar ci ha abituati talmente bene che in qualche modo ci saremmo aspettati di più, visto che le premesse c'erano tutte.

Voto: 3/5

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