Tra due cuori: Alice, Charlotte & Renaud / Bastien Vivès; trad. di Raffaella Garruccio. Bologna: The Box Edizioni, 2014.
Si può dire che ormai punto a possedere (e ovviamente anche a leggere) la bibliografia completa di Bastien Vivès, anche perché da quando questo ragazzone francese ha conquistato il pubblico italiano con lavori quali Il gusto del cloro e Polina gli editori italiani hanno capito che pubblicare in italiano anche i suoi lavori precedenti sarebbe stato molto gradito.
E dunque possiamo ora anche leggere uno dei primi graphic novel (forse il primo in assoluto: è del 2007) di Bastien Vivès, che – come spesso accade nelle sue opere – racconta una storia piccola ma invece complessa sul piano dei sentimenti e delle emozioni.
Charlotte e Alice sono molto amiche. Charlotte è molto bella ed estroversa, solare e sostanzialmente sicura di sé. Alice è una ragazza di buona famiglia, ha tutto quello che si può desiderare dalla vita, ma non è felice e passa da un fidanzato all’altro, alla ricerca di un uomo che la ami veramente e non sia solo interessato al suo corpo.
Renaud si imbatte apparentemente per caso sulla loro strada numerose volte al punto che Alice ne è quasi infastidita, mentre Charlotte finisce per trascinare il ragazzo alle loro feste e nei loro fine settimana fuori Parigi.
Renaud è certamente un ragazzo diverso da quelli che Alice e Charlotte frequentano abitualmente. È riservato, tendenzialmente taciturno, osservatore, legge di continuo e ascolta musica un po’ demodé. Per questo eserciterà su entrambe le ragazze un’attrazione forte, sebbene declinata in maniere diverse, e suscitando reazioni differenti e in parte inaspettate anche da parte del ragazzo.
Ancora una volta Vivès ci tiene a ricordarci che le relazioni sono sfuggenti e imprevedibili, che siamo tutti nudi e senza pelle di fronte ai nostri simili ogni volta che siamo coinvolti emotivamente. Non sappiamo cosa accadrà di Alice, di Charlotte e di Renaud. Numerose domande restano sospese e senza risposta; d’altra parte, tutta la nostra quotidianità si colora continuamente di interrogativi sul nostro futuro destinati a rimanere tali finché la prova della realtà non offra esiti che nella maggior parte dei casi sono solo tangenti ai nostri desideri.
I personaggi di Bastien Vivès sono sempre profondamente sinceri e veri e per questo non sono né banali né consolatori. Ma – per quanto mi riguarda – è proprio per questo che amo i suoi lavori, graficamente e narrativamente molto belli ed empatici.
Ci vuole sensibilità, molta, per produrre graphic novel come quelli di Vivès. Certo, in questi primi lavori si percepisce qualcosa di acerbo, la sensazione che siamo di fronte ai primi abbozzi di quelle che diventeranno le caratteristiche qualificanti di questo fumettista. Eppure, le sue storie arrivano al cuore, silenziose e potenti.
Voto: 3,5/5
giovedì 4 settembre 2014
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