venerdì 6 dicembre 2013
Robert Capa in Italia 1943-1944. Museo di Roma, 3 ottobre 2013-6 gennaio 2014
È in corso al Museo di Roma (Palazzo Braschi in piazza Navona) una mostra dedicata alle foto scattate da Robert Capa durante lo sbarco degli alleati in Italia, dalla Sicilia ad Anzio.
Si tratta per l’esattezza di 78 foto che con la maestria del grande fotografo ungherese raccontano la situazione dell’Italia nel 1943-44 e le fatiche e le brutture di una guerra lunga e faticosa.
Gli spazi espositivi della mostra si articolano in 4 sale, la prima dedicata alla Sicilia, la seconda alla liberazione del piccolo paese di Troina, la terza a Napoli, la quarta all’arrivo in terra laziale e all’avvicinamento alla capitale attraverso Cassino e Anzio.
L’intensità delle foto di guerra di Capa non ha certo bisogno di commenti. Tutti hanno probabilmente stampate nella mente alcune delle sue fotografie più famose che raccontano – come mai prima di allora – le guerre da vicino.
In queste foto del periodo italiano ci si trovano il suo documentarismo, ossia la sua capacità di raccontare quello che accadeva (nella migliore tradizione del fotogiornalismo), ma anche il suo lirismo (alcune foto esteticamente e contenutisticamente di grande effetto) e la sua capacità di raccontare le emozioni e i sentimenti dei protagonisti.
Quella di Palazzo Braschi resta una piccola mostra, per di più il prezzo del biglietto è probabilmente eccessivo rispetto alle sue dimensioni (sebbene dia accesso anche alle altre sale del Museo con le collezioni permanenti e all’altra mostra temporanea in corso) e l’illuminazione delle sale lascia molto a desiderare e non sempre consente di godere appieno della visione delle fotografie.
Certamente però queste 78 foto permettono non solo di entrare in contatto con il mondo di Capa, in parte esplicitato attraverso citazioni tratte dal suo libro Leggermente fuori fuoco (da me prontamente acquistato), ma anche di tuffarsi in un periodo difficile della storia d’Italia, che oggi sembra lontano ma che ha segnato profondamente il destino di questo paese.
Voto: 3/5
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