
Il romanzo a fumetti di Alison Bechdel è una vera e propria autobiografia e un racconto per immagini della storia della propria famiglia, filtrata in particolare attraverso il rapporto dell'autrice e protagonista con il proprio padre. Bruce è un insegnante di liceo, nonché il titolare di un'agenzia di pompe funebri (da cui il nome con cui Alison e i suoi fratelli chiamavano la loro casa, “fun home”). Bruce è un padre autoritario, ma ossessionato dalla cura della casa (trasformata in una specie di casa-museo) e del giardino.
Nel momento in cui Alison, ormai al college, decide di fare coming out con la sua famiglia, scopre che suo padre è gay e che il matrimonio con sua madre è stato una scelta di rispetto della forma e delle convenzioni, ma non ha intaccato le abitudini di vita e sessuali di suo padre. Di lì a poco sua madre decide di divorziare e suo padre muore in circostanze misteriose, probabilmente suicida.
In questa storia personale e familiare certamente forte dal punto di vista emotivo, Alison Bechdel, percorrendo il tempo in ordine non cronologico, bensì muovendosi avanti e indietro attraverso gli eventi, fa una specie di operazione di autocoscienza e di comprensione del mondo nel quale è cresciuta e che ha costituito per lei motivo di dolore, di confusione, di difficoltà nello sviluppo emotivo, ma anche di stimolo e di costruzione di complessità.


Non v'è dubbio che l'opera di Alison Bechdel è essa stessa una operazione di verità, che rispetto ad altri graphic novel non tenta neanche di camuffare l'autobiografia sotto le mentite spoglie della finzione, ma al mondo della finzione appartiene lo stesso, anche solo per il fatto che il racconto della realtà non è la realtà, e la narrazione a fumetti crea un parallelo canale narrativo, grafico e verbale, che inevitabilmente trasforma la vita in racconto.
Voto: 4/5
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