Colgo l'occasione di un weekend bolognese per andare a vedere la mostra Vivian Maier Anthology, in programma a Palazzo Pallavicini.
Prima di scrivere queste brevi note, sono andata a rivedere quello che avevo scritto sei anni fa quando ero andata a visitare una delle prime grandi mostre romane dedicata alla fotografa misteriosa, dopo che John Maloof aveva portato all'attenzione del mondo il suo lavoro ignoto, facendo sviluppare i rullini trovati in una valigia comprata all'asta.
Rileggendo quel post, mi rendo conto che la mostra bolognese non è molto diversa da quella che avevo visitato a suo tempo: anche in questo caso in mostra circa 150 fotografie della Maier (la maggior parte in bianco e nero e scattate con la sua Rolleiflex - identificabili dal formato quadrato - e una parte scattate con la Leica, parte delle quali a colori) e alcuni filmini in Super8, oltre ad alcuni provini a contatto che - come dicevo nell'altro post - sono molto utili per capire il modo di scattare della Maier, che talvolta fa un'unica o poche foto della situazione che attira il suo occhio fotografico, forse perché non ha la possibilità di scattare più volte ovvero perché è molto decisa sul soggetto e sul tipo di inquadratura.
In generale passeggiando per le sale di Palazzo Pallavicini ho la sensazione di aver già visto molte delle foto in mostra - del resto la Maier è una delle fotografe più presenti nell'immaginario collettivo degli ultimi anni - però sicuramente ci sono anche fotografie che non ho mai visto e che aggiungono ulteriori elementi alla conoscenza di questa fotografa sconosciuta fino a non moltissimo tempo fa.
La mostra dunque per me non è stata una novità assoluta e non ha suscitato, per quanto mi riguarda, sorprese particolari; ciò detto, resta un percorso di scoperta e di approfondimento assolutamente gradevole e interessante.
Se posso fare un appunto, devo dire che il prezzo di ingresso è un pochino alto (probabilmente perché si tratta di una struttura privata) e che per un biglietto di ingresso così ci si aspetterebbe probabilmente un allestimento più originale e curato. Non che la mostra non sia ben organizzata, ma mi è sembrato un allestimento fin troppo semplice e senza aspetti memorabili.
Ciò detto, se non avete mai visto una mostra delle foto di Vivian Maier vi consiglio caldamente di andare a vederla.
Voto: 3/5
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