Felici i felici / Yasmina Reza; trad. di Maurizia Balmelli. Milano: Adelphi, 2017.
Ho comprato Felici i felici di Yasmina Reza su suggerimento di F. che me ne aveva decantato i pregi dopo che avevamo visto insieme a teatro Art, spettacolo tratto da un altro testo della scrittrice francese.
La Reza l'ho scoperta ormai da anni e la conosco da diversi punti di vista: ho visto opere teatrali scritte da lei, ho letto suoi romanzi, ho visto film ispirati ai suoi lavori. So bene dunque quanto il suo sguardo sia affilato e tagliente rispetto alla società e soprattutto rispetto alle idiosincrasie, alle frustrazioni e alle piccolezze più o meno nascoste delle persone, sia prese singolarmente che nelle relazioni.
Ebbene, in un certo senso Felici i felici è un po' la summa di tutto questo. Si tratta infatti di un libro corale e al contempo individuale, strutturato in brevi capitoli ciascuno dedicato a un personaggio. Man mano che la lettura prosegue comprendiamo via via le relazioni tra questi personaggi, che infine negli ultimissimi capitoli si compongono in un affresco d'insieme, intorno al funerale di uno di loro.
La Reza ne ha per tutti: per le relazioni di coppia (spesso fatte di insoddisfazioni, tradimenti, abitudini e infelicità), per le relazioni familiari (caratterizzate da condizionamenti, vergogna, non detti), per le relazioni amicali (non sempre sincere e completamente rilassate, talvolta persino meschine). Insomma, ognuno di questi personaggi ha la sua dose di infelicità e si barcamena come può in questa vita di cui nessuno ci ha fornito le istruzioni.
È evidente che il disvelamento della Reza riguarda tutti noi, e non solo i personaggi rappresentati in queste pagine, perché ciascuno di noi nella propria vita o in specifiche fasi della stessa sperimenta questo senso di insoddisfazione e/o la difficoltà di far fronte a cose soverchianti come la morte e la malattia.
Ognuno fa quello che può per dare un senso e rendere la propria esistenza meritevole di essere vissuta, foss'anche solo dal punto di vista strettamente individuale.
Lettura interessante, come tutte quelle dei libri della Reza; dal mio punto di vista non particolarmente sorprendente visto che sapevo sostanzialmente cosa aspettarmi.
Voto: 3/5
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