La tecnica del perineo / Ruppert & Mulot; colori di Isabelle Merlet; trad. di Boris Battaglia. Milano: Rizzoli Lizard, 2016.
Florent Ruppert e Jérôme Mulot sono certamente due figure molto originali nel mondo del fumetto. La prima volta mi ero imbattuta in questi due autori inseguendo i lavori di Bastien Vivès.
Insieme a quest’ultimo infatti i due avevano realizzato La grande odalisca, un fumetto che mi aveva fatto pensare a Occhi di gatto e altri cartoni animati di quegli anni.
Avevo così deciso di comprare anche quest’altro lavoro, La tecnica del perineo, pubblicato in Italia da Rizzoli Lizard in un’edizione cartonata di grande formato.
In questo albo i due raccontano l’amore e la sessualità al tempo delle app di appuntamenti, un tema piuttosto popolare ormai nel mondo del graphic novel (vedi Portolano e Shadmi).
JH è un artista che realizzazione installazioni video, ma è un po’ in crisi di creatività. Un giorno conosce in chat Sarah, con cui intrattiene un rapporto solo virtuale di carattere esclusivamente erotico-sessuale. A un certo punto JH vorrebbe che questo rapporto transitasse nella vita reale, ma Sarah è sfuggente e lo trascina in un vero e proprio gioco di inseguimento e seduzione, che ruota intorno alla tecnica del perineo (una tecnica che consente agli uomini di avere l’orgasmo senza eiaculare e dunque di poter avere diversi orgasmi ravvicinati).
Tra situazioni reali e altre immaginate o sognate, JH troverà attraverso questa esperienza nuova ispirazione artistica, traducendo il suo stato d’animo in video metaforici, fino al momento in cui anche la storia con Sarah diventerà reale.
L’albo di Ruppert e Mulot utilizza un linguaggio esplicito, ma in realtà attinge alla tradizione del fumetto erotico per rappresentare le difficoltà delle relazioni che oggi si nasconde dietro la facilità di incontrare qualcuno sul piano puramente sessuale.
Personalmente l’ho trovato apprezzabile, ma un po’ cervellotico, oscillante tra un approccio da divertissement e uno financo eccessivamente intellettuale. In definitiva, pur apprezzando le intenzioni, mi pare che si tratti di un’operazione riuscita solo in parte.
Voto: 2,5/5
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