Nell'ultimo weekend di programmazione della mostra - e dopo aver preso i biglietti quasi un mese prima - riusciamo ad andare a vedere la mostra su Rubens alla Galleria Borghese, che è anche l'occasione di tornare a visitare la Galleria stessa.
La mostra si concentra innanzitutto sul rapporto di Rubens con i modelli antichi, che il pittore fiammingo osserva e studia quasi ossessivamente, riflettendo sul concetto di naturalismo e di imitazione, in secondo luogo indaga le relazioni della sua pittura con gli esempi rinascimentali e con i lavori dei contemporanei, tra cui Bernini e Caravaggio.
Per sviluppare questi temi la mostra si articola in otto sezioni: Il mito del Barocco, Rubens e la storia, Corpi drammatici, Corpi statuari, Rubens e Caravaggio, La nascita della scultura 'pittorica', Il tocco di Pigmalione, Rubens e Tiziano.
In ciascuna di queste sezioni si ha la possibilità di osservare non solo quadri, bensì anche disegni di Rubens, spesso disegni che traggono ispirazione da altre opere (anche di tipo scultoreo), e che poi il pittore reinterpreta e traduce su tela in modi a volte inaspettati. Sculture, pitture e disegni convivono negli stessi ambienti dandoci l'occasione di guardare comparativamente opere differenti che si influenzano vicendevolmente e in qualche modo acquistano significati inediti nell'essere messi in relazione.
Le varie sezioni della temporanea sono disseminate tra le stanze dei due piani della Galleria Borghese, cosicché - mentre si segue l'esposizione su Rubens - si ha l'occasione di ripassare in rassegna molte altre straordinarie opere di grandi artisti (da Bernini a Canova, da Tiziano a Raffaello) che in questo museo raggiungono livelli di concentrazione davvero importanti.
Purtroppo - forse anche perché è l'ultimo giorno di apertura - c'è tantissima gente e tantissimi gruppi in visita guidata, cosicché non ci si riesce a godere sempre tutto con tranquillità, ma avendo un po' pazienza e tornando nelle stesse sale più volte la mostra e le collezioni si godono appieno.
Viste le mie scarse competenza in materia, non sono in grado di dire molto di più di questo, né di offrire punti di vista originali, ma posso dire che lasciandosi andare al piacere dello sguardo e dell'osservazione non si esce certo dal museo delusi.
Voto: 3,5/5
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