Per attutire il trauma del rientro colgo al volo l'occasione di vedere uno dei concerti dal vivo organizzati da Unplugged in Monti. Siamo alle Industrie fluviali, sulla terrazza dove avevo già visto il concerto di Steve Gunn sempre organizzato da loro.
Si tratta di una location intima e raccolta, una terrazza in mezzo alle case, che ha decisamente un suo fascino.
Stasera a esibirsi sono James Yorkston e Nina Persson, cantante dei The Cardigans, i quali hanno realizzato insieme, col supporto della The Second Hand Orchestra, l'album The great white eagle, che ovviamente avevo comprato appena si era saputo del concerto e avevo ascoltato un paio di volte.
L'album, ascoltato in cuffia, appare a tratti un po' monotono, e dunque sono un po' preoccupata del fatto che il concerto non sia particolarmente entusiasmante. In realtà, fin da subito si capisce che Yorkston, da buon scozzese, è un mattacchione, nonché un personaggio davvero poliedrico.
La serata inizia con la presentazione del suo romanzo Il libro dei Gaeli, pubblicato in Italia dalla Jimenez edizioni. La presentazione consta della lettura alternata di alcuni brani in lingua originale da parte di Yorkston e degli stessi brani nella traduzione italiana. Devo dire che al termine della lettura ne sono rimasta incuriosita e affascinata e non escludo in futuro di comprare e leggere il libro.
Al termine della presentazione Yorkston annuncia che il concerto inizierà dopo venti minuti, e infatti puntualissimi alle 21,15 salgono sul palco lui e Nina Persson. La Persson duetta con Yorkston utilizzando la sua bellissima voce, mentre Yorkston oltre a cantare si divide tra la tastiera e la chitarra.
Il concerto inizia con alcune belle esecuzioni che - per quanto mi riguardano - riscattano anche l'ascolto del disco. Yorkston si prende anche l'onere di intrattenere il pubblico tra un'esecuzione e l'altra, raccontandoci aneddoti o altro sia sulle canzoni da eseguire sia in generale sul suo rapporto con Roma e con l'Italia.
Durante le prime esecuzioni accompagnate dalla chitarra, si capisce che con questo strumento c'è qualcosa che non va. Effettivamente ci dirà dopo lo stesso Yorkston che lui per pigrizia non si porta dietro i suoi strumenti, che dunque gli vengono messi a disposizione dall'organizzazione. Quindi accade che talvolta ha strumenti bellissimi che vorrebbe portarsi a casa e altre volte ha strumenti che lasciano molto a desiderare, e stasera è questo il caso.
Comunque alla fine riesce in qualche modo ad accordare la chitarra e a fare più o meno tutti i pezzi che la prevedono, anche se il suono della stessa non è particolarmente piacevole.
Dopo un'oretta di concerto che alterna momenti molto belli e canzoni molto gradevoli ad altre un pochino meno entusiasmanti, i due ci annunciano che suoneranno altre tre canzoni compreso il bis, e poi ci saluteremo. Per chi vuole ci sarà modo di incontrarsi al banchetto di vendita dei dischi e del libro.
Così prima delle 22,30 io e F. siamo già per strada, il che alla fine, considerando la nostra veneranda età, è ormai un grosso valore aggiunto ;-)
Voto: 3/5
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