I miei anni '80 a Taiwan / Sean Chuang; trad. dal cinese di Martina Renata Prosperi. Milano: add editore, 2013.
Ma quanto sono belli questi graphic novel pubblicati da add editore che ci portano quasi sempre dentro mondi geograficamente o personalmente lontani e ce li rendono incredibilmente vicini?
Dopo aver letto racconti e storie provenienti dalla Siria, dal Cile, dalla Cina, con il fumetto di Sean Cheung vengo trasportata nella Taiwan degli anni '80, quella della tarda infanzia e adolescenza dell'autore, poco più vecchio di me.
Il racconto non segue strettamente un andamento cronologico, ma procede per temi che l'autore - anche regista - presenta come elementi caratterizzanti di quell'epoca. Si va dalla figura mitica di Bruce Lee ai grandi robot trasformabili, dal baseball alla breakdance, il tutto immerso nella temperie politica della Taiwan di quegli anni, caratterizzati da restrizioni della libertà individuale e tensioni sociali, nonché dallo specifico contesto familiare del protagonista.
La cosa per me incredibile è che, nonostante il contesto sia completamente diverso da quello in cui sono cresciuta io (ed è tra l'altro un contesto del quale, per mia ignoranza, conosco pochissimo), ho sentito familiari tantissimi dei ricordi di Sean Chuang, nonché dei suoi sentimenti di bambino e adolescente. A testimonianza del fatto che c'è qualcosa che unisce gli esseri umani al di là e al di sopra delle culture e che dovrebbe essere un fattore determinante contro le divisioni e le contrapposizioni.
Ovviamente il fumetto di Chuang non si propone intenti alti o particolari: è "semplicemente" un flusso di ricordi, in tono agrodolce, che si legge con tantissimo interesse e con un sorriso - a volte anche sghembo - sul viso.
Bello.
Voto: 4/5
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