Orlando Furioso / spettacolo di e con Roberto Mercadini. Monk, 23 novembre 2022
Non conoscevo Roberto Mercadini, cesenate, classe 1978. Me ne hanno parlato la prima volta due amici che avevo incontrato per caso a un altro spettacolo teatrale, tessendomene le lodi e consigliandomi caldamente di andarlo a vedere presto dal vivo.
Me ne ero nel frattempo dimenticata. Poi, a distanza di mesi, la mia amica G. mi segnala tramite Facebook lo spettacolo di Mercadini sull'Orlando Furioso al Monk. Come sanno i lettori di questo blog, il Monk è un posto che mi piace molto e dunque non vedo occasione migliore per fare la conoscenza di Mercadini.
La sala del Monk è colma di gente, tra l'altro soprattutto persone più giovani di me, cosa che per un monologo sull'Orlando Furioso è piuttosto sorprendente e già la dice lunga su quello che mi aspetta.
Ebbene, lo spettacolo non mi delude da nessun punto di vista: Mercadini è simpatico e scoppiettante, oltre che bravissimo affabulatore, capace di rendere divertente - pur rimanendo fedelissimo alle fonti e arricchendo il racconto di moltissime informazioni di carattere storico, geografico, socio-antropologico e altro - la fantasmagorica storia raccontata da Ludovico Ariosto (che - come dice lui - a guardarla da vicino non è soltanto piena di fantasia e immaginazione, ma va oltre qualunque immaginazione, quasi fosse una storia scritta da qualcuno sotto acido).
Durante questa ora e mezza in cui Mercadini ci racconta non solo di Orlando/Rolando, ma anche di Bradamante, Ruggero, Astolfo e molti altri, ci si appassiona, si ride di cuore, ci si entusiasma e si impara, apprezzando persino i versi originali quando vengono recitati.
Di fronte a forme di narrazione come quella di Mercadini penso sempre che persone come lui sono gli epigoni degli aedi greci o dei cantastorie medievali, e che forse oggi come oggi - dopo una lunga fase in cui l'umanità si è affidata maggiormente alla parola scritta e stampata - ce n'è sempre più bisogno, visto che si sta tornando sempre di più alle storie raccontate oralmente, fors'anche a causa di una capacità e di un interesse decrescenti nei confronti della lettura, soprattutto di testi complessi.
Mercadini ci tiene incollati alle sedie, senza un attimo di cedimento, per un'ora e mezza e lo fa in maniera intelligente e non banale: se questo può essere un modo per dare una risposta alla crisi di concentrazione e attenzione che stiamo sperimentando negli ultimi tempi (e che ancora di più sperimentano i giovani) direi che la sua è decisamente un'opera meritoria. Certo, i libri per me alla fine restano imprescindibili e insostituibili, ma del resto non ci sarebbe Mercadini senza i libri che legge per preparare i suoi spettacoli.
Comunque d'ora in poi cercherò di seguire con costanza e attenzione le sue proposte.
Voto: 4/5
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