Nella stessa notte, quella appunto del 12, nel Dipartimento di Polizia giudiziaria di Grenoble si festeggia il pensionamento del capitano e il passaggio di consegne al nuovo e giovane capitano Yohan (Bastien Bouillon), mentre in un paesino della provincia Clara (Lula Cotton-Frapier) esce da casa di amiche per rientrare a casa dei suoi genitori e per strada incontra un uomo che le getta addosso della benzina e le dà fuoco.
Il capitano Yohan e la sua squadra si trovano dunque alle prese con un'indagine che ben presto si rivelerà piuttosto complessa: la giovane donna ha avuto diverse relazioni ed è stata oggetto di desiderio di molti uomini, e questo sembra autorizzare sia coloro che vengono interrogati sia gli stessi componenti della squadra di polizia a esprimere dei giudizi nei suoi confronti, mentre famiglia e amiche mostrano forme di reticenza e vergogna. Man mano che i potenziali sospetti aumentano ma nessuna prova determinante arriva a sciogliere i nodi dell'indagine, il capitano Yohan è sempre più coinvolto psicologicamente, così come il suo collaboratore Marceau (Bouli Lanners), alle prese con la separazione dalla moglie.
Il noir poliziesco di Dominik Moll è in realtà un'indagine sociologica e psicologica alla ricerca dei pregiudizi e del maschilismo che si nascondono e talvolta si palesano nelle pieghe della nostra società e delle insicurezze e fragilità che albergano nelle menti degli esseri umani.
I due personaggi che stanno al cuore di questo racconto sono il capitano Yohan e il poliziotto Marceau: del primo non sappiamo quasi nulla, solo che corre in bicicletta in un velodromo, vive da solo in una casa bella e ordinata, è di pochissime parole ed estremamente controllato; il secondo è sanguigno ed emotivo, sensibile al mondo e alla bellezza, ma anche profondamente fragile. Sono due facce della stessa medaglia, un ritratto bifacciale dell'uomo moderno in bilico tra il passato e il futuro.
Intorno a loro uomini meschini e violenti, manipolatori e superficiali, labili e infantili, e donne talvolta dolenti, altre volte inermi e complici. Sul versante femminile, le due figure alter ego di quelle maschili sono la giovane poliziotta che entra nel comando qualche anno dopo l'omicidio e la giudice che riapre il caso, due donne attente e determinate, la speranza che questo film - per altri versi sconfortante - ci lascia per il futuro.
Voto: 3,5/5
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