Avevo deciso senza esitazione di andare a vedere questo film già quando un bel po' di giorni fa ne avevo visto il trailer. Las leonas è la denominazione di un torneo amatoriale di calciotto (calcio a otto) femminile a carattere internazionale che si svolge a Roma. A partecipare sono squadre formate prevalentemente da immigrate sudamericane, cui si aggiungono donne di altre nazionalità e provenienze, tra cui anche alcune italiane, e la cronaca del torneo è seguita con passione dalla web radio in lingua spagnola Vox Mundi.
Il torneo diventa l'occasione per scoprire il dietro le quinte di queste donne, il loro passato, le vite che conducono, i loro sogni. Ne vengono fuori ritratti sinceri e delicati di persone diverse, ma accomunate da un grande desiderio di riscatto, di cui il calcio rappresenta uno dei veicoli principali.
La gran parte di queste donne lavora come badante, baby sitter o donna delle pulizie (anche se quasi tutte confessano che prima di venire in Italia non avevano alcuna esperienza in questo settore). Alcune hanno figli che spesso devono o hanno dovuto allevare da sole, perché i padri sono scappati via a gambe levate. Altre dichiarano la loro preferenza per partner dello stesso sesso. C'è chi fa 300 km a settimana in bicicletta per andare a lavorare, chi vive in una stanza insieme ad altre donne con cui ha costruito una specie di famiglia allargata. Tutte si portano dietro piccoli e grandi traumi e una fortissima volontà di superare ogni difficoltà. Tutte sono appassionate di calcio, che non riescono ad abbandonare nemmeno quando l'età e i problemi di salute consiglierebbero di lasciar perdere.
Ascoltarle parlare e vederle muoversi sul campo fa capire molte cose, e ci costringe a metterci in discussione, a fare i conti con l'inevitabile senso di superiorità di cui siamo portatori e che flirta pericolosamente con una forma di razzismo.
È chiaro che il documentario di Isabel Achaval e Chiara Bondì è destinato a conquistare il cuore dello spettatore, in quanto capace di trasmettere le emozioni più profonde delle protagoniste: le registe però scelgono di non calcare la mano sul tasto della retorica e di privilegiare la spontaneità e l'immediatezza, che sono forse gli aspetti che più immediatamente colpiscono chi guarda.
E ancora una volta è chiaro che qualunque distanza e separazione tra le persone, tanto più se di provenienze e culture diverse, nasce dalla non conoscenza e dal pregiudizio, dalla precedenza del ruolo rispetto alla persona.
Las leonas è un piccolo ma direi riuscito tentativo di superare le barriere e di aiutare a comprendere, ma anche un omaggio alla tenacia e al coraggio di queste donne che - come sul campo - anche nella vita hanno saputo tener duro sempre e non si sono scoraggiate di fronte alle sconfitte.
A me è venuta voglia di andare a vedere le loro partite, e ho già trovato il contatto giusto ;-)
Voto: 3,5/5
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