Nella casa dei tuoi sogni / Carmen Maria Machado; trad. di Monica Capuani. Torino: Codice edizioni, 2020.
L'anno scorso, in piena pandemia, avevo sentito parlare molto e molto bene di questo libro di Carmen Maria Machado, e per questo Nella casa dei tuoi sogni era entrato di diritto nella mia lista dei desideri. L'ho anche suggerito a chi mi chiedeva cosa poteva regalarmi, ma siccome la mia lista è davvero lunghissima alla fine nessuno me l'ha regalato e me lo sono comprato.
Durante un viaggio in treno verso Bari (ormai i viaggi in treno a medio-lunga percorrenza sono la mia condizione preferita per leggere, oltre che per dormire) ho iniziato questo libro e in quattro ore ero già oltre la metà. Cosicché il viaggio di ritorno è stato ampiamente sufficiente a completare la lettura.
Del libro mi aveva colpito il tema: la storia di un abuso o comunque di una forma di violenza psicologica all'interno di una coppia di donne, un tema davvero poco rappresentato nella letteratura e in generale nella narrazione sul mondo gay. Come la stessa Machado riflette, la condizione di minoranza della comunità gay e la lotta ancora in essere per la conquista dei diritti fanno sì che la narrazione su questo mondo tenda a presentarlo sempre sotto una luce positiva e a tacere degli aspetti meno spendibili sul piano della comunicazione, che sarebbero strumentalmente cavalcati da chi si oppone alla piena integrazione e riconoscimento dei diritti di questa minoranza. Tale discorso vale in realtà per tutte le minoranze, e crea inevitabilmente delle storture, perché innesca forme di bias incompatibili con la realtà delle cose, e la realtà delle cose si può sintetizzare in questo modo: gli esseri umani sono esseri umani, a qualunque minoranza appartengano, con le loro brutture e le loro virtù.
Questa necessità di coprire le brutture che avvengono all'interno di alcune minoranze ovviamente danneggia chi all'interno di quel gruppo subisce le conseguenze di quei comportamenti, e che si trova nella condizione di essere più invisibile di chi è in quella condizione all'interno della maggioranza.
Il tema trattato nel memoir di Carmen Maria Machado, che parla appunto della sua esperienza di coppia con una donna dalla personalità manipolatoria e instabile, non è molto dissimile da quanto raccontato dalla protagonista del graphic novel L'amore non basta! Quest'ultima ne parlava nell'ambito di una coppia etero e dunque la figura del manipolatore era quella di un uomo, mentre per quanto riguarda la Machado parliamo di una coppia lesbica.
Le dinamiche interne alla coppia e la condizione della vittima sono però molto simili: l'iniziale amore fulminante ed idilliaco, il successivo e rapido deteriorarsi del rapporto, le altalene di sentimenti, gli scoppi d'ira, le menzogne, la gelosia e la possessività esasperata, e la conseguente condizione di sofferenza psicologica, nonché la sensazione di minaccia costante della malcapitata, che a poco a poco si chiude in sé stessa e sprofonda in un buco nero.
La "casa dei tuoi sogni" di cui parla il titolo è quella che per alcuni periodi l'autrice ha condiviso con la sua compagna, ed è ovviamente un'espressione fortemente antifrastica, visto che quella casa è stata per la Machado un luogo di infelicità e sofferenza.
Il tema è importante, e necessita di essere portato alla luce, chiunque siano i/le protagonisti/e. Si tratta tra l'altro di un passaggio necessario per consentire a chi vive condizioni di questo tipo di riconoscerle come patologiche e di avviare un processo di riscatto individuale, che in casi come questo è molto difficile in una condizione di isolamento.
Andando oltre il contenuto, che di per sé meriterebbe la nostra attenzione, il memoir della Machado ci cattura anche sul piano stilistico per l'originalità dell'organizzazione dei contenuti e della scrittura. Il volume si articola infatti in brevi capitoli, concepiti come altrettante interpretazioni della "casa dei tuoi sogni", che in parte raccontano la storia oggetto del libro, in altri casi parlano di eventi del passato, ovvero aneddoti, o ancora particolari, ciascuno capace di gettare luce sul tema e sulla protagonista della storia. Particolare anche l'uso della narrazione con l'utilizzo della seconda persona singolare, come già si evince dal titolo: è come se la Machado narratrice in un certo senso parlasse alla sé stessa che ha vissuto quegli eventi e ne prendesse le distanze, con un effetto tra l'altro in parte destabilizzante per il lettore.
In definitiva, un libro importante e che merita certamente la lettura.
Voto: 4/5
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