Le inseparabili / Simone de Beauvoir; postfazione di Sylvie Le Bon-de Beauvoir; trad. di Isabella Mattazzi. Milano: Salani, Ponte alle Grazie, 2020.
Esce in contemporanea in Italia e in Francia il romanzo di Simone de Beauvoir che, scritto nel 1954, era rimasto inedito, pare perché Jean Paul Sartre ne avesse dato un giudizio non positivo e avesse convinto Simone a non darlo alle stampe.
Le inseparabili è un racconto fondamentalmente autobiografico e intimo che racconta l'amicizia decennale tra Simone ed Elisabeth Lacoin, detta Zaza, conosciuta a dieci anni a scuola e poi rimasta sua amica per tutta la breve vita di quest'ultima (Zaza morì a 21 per un'encefalite fulminante).
Nel libro Simone è Sylvie LeBon, mentre Zaza è Andrée. Le due si conoscono a scuola, dove fanno a gara per essere la prima della classe, e poi dopo un periodo di allontanamento - durante il quale Sylvie si accorge di quanto senta la mancanza dell'amica - non solo si ritrovano a scuola, ma passano insieme anche parte significativa delle loro vacanze, nella casa estiva della famiglia di Andrée.
Andrée conquista Sylvie con la sua vivacità e il suo anticonformismo - le appare diversa da tutte le altre persone che conosce - sebbene negli anni scoprirà che la vita di Andrée è molto più condizionata e costretta nelle scelte di quanto non appaia.
In questi anni di conoscenza e di assidua frequentazione, Sylvie sviluppa un'affezione che non faremmo fatica a chiamare "amore", se non fosse che il contesto lo tiene fortemente sotto traccia: le due giovani continuano a darsi del lei per tutta la vita e, quando Andrée si innamora prima di Bernard e poi di Pascal, l'amico di università di Sylvie, quest'ultima non si sottrarrà al ruolo di supporto e di aiuto verso l'amica per consentirle di realizzare il proprio sogno d'amore.
Il racconto ci offre uno spaccato di una società molto patriarcale e classista, in cui l'amicizia tra queste due donne non riesce a trovare uno spazio di libertà effettivo per potersi esprimere in tutta la sua pienezza, eppure - come sappiamo poi dalla storia - per Simone l'amicizia con Zazà fu determinante per tutto il suo futuro percorso umano e filosofico. Probabilmente si farebbe fatica a comprendere appieno Simone senza Zazà.
In questo senso il romanzo - pur nella sua apparente semplicità - è un documento storico di straordinario interesse e un tassello significativo per costruire adeguatamente il ritratto di Simone de Beauvoir. Il corredo iconografico, la trascrizione di alcune delle lettere che le due donne si scambiarono e la postfazione completano e illuminano un libro di cui altrimenti potrebbe non comprendersi l'importanza.
Voto: 3/5
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