Silverwood lake / Simona Binni. Latina: Tunué, 2016.
Il graphic novel di Simona Binni - che al Festival del fumetto di Roma mi ha fatto il regalo di un disegno e di una dedica - racconta la storia di Diego, un giovane che deve fare i conti con il rapporto con il padre, che anni prima ha abbandonato la famiglia e ora è ricomparso anziano e bisognoso di aiuto.
In difficoltà nel prendere una decisione, Diego viene mandato da un'amica a stare un periodo a Silverwood Lake, una specie di area camping dove sono accolti tutti coloro che non hanno più un posto nel mondo o che dal mondo vogliono allontanarsi. In questo luogo, che inizialmente gli sembra estraneo e ostile, Diego sarà rapidamente risucchiato nelle vite dei suoi abitanti. Questi incontri gli faranno capire innanzitutto che nessuna storia ci è veramente estranea, in secondo luogo che dietro le scelte apparentemente incomprensibili delle persone ci sono spesso storie difficili.
A poco a poco Diego farà pace con la scelta del padre, che tanto dolore gli ha procurato, e accetterà di riammetterlo nella sua vita.
Quella di Simona Binni è una storia delicata, da cui traspare un grande amore per l'umanità e le sue debolezze, nonché la necessità di superare qualunque giudizio sulle scelte delle persone.
Armoniosi anche i disegni e la scelta dei colori tutti virati sui toni che vanno dal marrone al viola.
Un piccolo lavoro che si fa apprezzare nella sua semplicità.
Voto: 3/5
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