L'uovo fuori dal cavagno / Margherita Giacobino. Roma: Elliot, 2010.
Che bello questo doppio romanzo di formazione che ci racconta del passaggio dall'adolescenza all'età adulta di due giovanissime: da un lato Gioia, figlia unica che abita con i genitori gestori di un ristorante, esuberante, aspirante scrittrice, con una immaginazione fervida che traduce in disegni, innamorata di Stef, la ragazza apparentemente perfetta, quasi campionessa di nuoto; dall'altro Debora, sorella di Stef con cui divide la stanza, alle spalle una famiglia molto borghese sull'orlo di una crisi di nervi, comincia a frequentare il collettivo Alice e si innamora di Bea, che però non è portata per la monogamia e nemmeno per le relazioni stabili.
Nel libro della brava Margherita Giacobino ci sono tutto il malessere e al contempo la bellezza dei 16 anni, quell'età in cui sei alla ricerca della te stessa che sarà e, per farlo, da un lato hai bisogno di prendere le distanze dai genitori e dalla famiglia, dall'altro non puoi fare a meno delle conferme esterne.
Un'età piena di potenzialità e insicurezze, che si esprimono a tutti i livelli e in massima parte a livello sentimentale, in quelle prime esperienze che tutti noi ricordiamo con un misto di imbarazzo e di tenerezza.
Se poi questo passaggio all'età adulta porta con sé anche la necessità di rivelare al mondo la propria diversità per poter essere pienamente se stessi la difficoltà cresce esponenzialmente.
E in questo libro assume risvolti a volte drammatici, ma il più delle volte quasi comici (o meglio sono comici per noi che leggiamo, ma non possiamo che solidarizzare con le protagoniste e soffrire con loro se solo ci caliamo nei loro panni).
Tutti i personaggi raccontati da Margherita Giacobino sono fortemente credibili e a tratti incredibilmente veri, soprattutto se guardati dalla visuale di due sedicenni.
In questo libro non ci sono - com'è giusto che sia - buoni e cattivi, ma solo persone che si confrontano con età diverse della vita, che fanno quello che possono, a volte sbagliano, a volte fanno la cosa giusta, e che - tutti - anelano a proprio modo a un po' di felicità in quel marasma confuso e imprevedibile, ma anche entusiasmante che è la vita.
Voto: 4/5
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