Il settimo splendore / Favia e Bufi. Milano: Bao Publishing, 2014.
Modì è un giovane alla ricerca di se stesso e della propria storia. E per farlo ha deciso di trasferirsi a Parigi, la città d'elezione dove sua madre lo portava spesso da bambino e dove ha voluto essere seppellita dopo il suo suicidio.
Qui Modì si metterà sulle tracce lasciate dalla madre per dare una risposta alle tante domande senza risposta, allo scopo di riconciliarsi con se stesso e riscoprire la propria capacità di amare e di aprirsi agli altri.
A Parigi incontrerà nuovi amici, come Henry e Jacob, e forse un nuovo amore nella persona di Isabelle, ma - prima di trovare spazio dentro se stesso per l'amicizia e l'amore - Modì dovrà fare i conti con la propria identità e la propria storia.
Il settimo splendore è un graphic novel realizzato a sei mani: la sceneggiatura di Leonardo Favia, i disegni di Ennio Bufi e i colori di Walter Baiamonte.
Esteticamente bello, narrativamente ambizioso, il lavoro di Favia e Bufi resta però un po' convenzionale all'interno dell'universo dei graphic novel - soprattutto italiani, che ormai si muovono in buona parte in una dimensione che oscilla tra l'autobiografico e il tardo-adolescenziale.
In realtà, in questo caso le intenzioni sono apprezzabili e il livello di complessità psicologica vuole essere elevato, però l'esito - a mio parere - non è del tutto soddisfacente. Il settimo splendore resta un po' superficiale nella trattazione e nell'approfondimento soprattutto dei personaggi secondari, e non riesce a creare una vera empatia con il lettore e dunque a muovere emozioni forti, cosicché alla fine della lettura si rimane parzialmente insoddisfatti per quello che avrebbe potuto essere e non è stato.
Le potenzialità tecniche e autoriali ci sono. A questo punto aspettiamo Favia e Bufi alla prossima prova.
Voto: 3/5
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